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MADDALONI- La grande fuga. L’abbiamo scritto e lo ripetiamo: non solo sulla porta dell’Ufficio tecnico ma all’ingresso del Comune andrebbe issato questo cartello: “Chiuso per pensionamento”. Dopo la dirigente dell’Ufficio tecnico arch. Enza Pellegrino (che qualcuno vorrebbe richiamare saltuariamente in servizio per evitare la paralisi), l’addio certamente anticipato di Luciano Desiato, anche Enrico Bellotta si aggiunge alla lista di chi lascia il comune di Maddaloni. All’interno delle provvedimento “Quota 100”, dovrebbe andare in pensione il 31 luglio e di fatto lasciare il servizio dal primo marzo. Preso atto dei diritti acquisiti e maturati sul campo, resta aperto un bruciante interrogativo: quali sono state le politiche di programmazione del personale per evitare la desertificazione degli uffici? E quali quelle eque di incentivo e motivazione per il personale in servizio? La risposta è: nessuna. La sperequazione e il mancato rispetto delle professionalità non pagano. Ma a ben vedere, e non tanto dietro le quinte, crediamo che certe politiche premiali e oligarchiche, che continuano a essere perseguite nell’ente locale, abbiano e hanno avuto un ruolo decisivo in molte scelte. E sotto traccia agitano e ispirano il malanimo di molti dipendenti. Il solito “doppiopesismo”. Non tutti i dipendenti sono uguali. Non tutti i funzionari sono uguali, Ma ancora di più non tutte le rivendicazioni e le richieste del dovuto riconoscimento (anche economico) delle mansioni svolte sono uguali. Qualcuno sembra essere sempre più uguale degli altri. E così non si va da nessuna parte.     

Redazione