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MADDALONI- Dalla messa in sicurezza alla messa all’asta, il futuro dell’ex Caserma Annunziata è già scritto.  A meno che, in un contesto cittadino dove il fallimento delle gestione delle opere pubbliche è una storia indecente di 40 anni e l’approvazione del Puc una vicenda imbarazzante vecchia 10 anni, non spunti una idea-progetto che vincoli il rudere cadente (in fase di messa in sicurezza per un investimento di circa 800 mila euro) ad un progetto “culturale di pubblica utilità”. Solo in questo caso, il Demanio potrebbe non vendere all’asta  e concederlo, per oggettivi motivi di pubblica utilità, per quattro soldi all’ente locale. Tanto premesso, si tratta di una missione impossibile che dovrebbe partorire un ente locale che ha un ufficio tecnico quasi chiuso per pensionamento. Poi ci vorrebbe uno spirito di comunità che non c’è: Maddaloni non è una comunità ma ma un aggregato spurio di gruppi alla ricerca di un “posto al sole”. Terzo, come potrebbe un ente locale incapace di gestire le ordinarie praticge edilizie o ricostruire la casa comunale (misteriosamente crollata?) impegnarsi in un progetto di alto profilo. Insomma, non sappiamo leggere e scriovere ma ci prepariamo a sostenere esami all’Università. Una missione quasi impossibile. Ma oltre al crudo realismo, veniamo ai fatti. Entro 180 giorni, certamente entro giugno, il progetto di “pubblica utilità per scopi altamente culturali deve venire fuori”. E allora viene messa in campo una proposta di quelle tutta da esplorare: ipotizzare, nell’ambito del quadro normativo favorevole, la trasformazione dell’enorme quadrilatero in un campus universitario. Ci sono le risorse. C’è l’urgenza dell’Università Vanvitelli di avere un contenitore (con la quale dovrebbe essere sottoscritto un accordo di programma) e ci sono i fondi. E allora il consigliere Angelo Tenneriello (Maddaloni Positiva), raccogliendo indirizzi normativi e percorsi progettuali possibili, lancia la proposta: “Il sindaco e la giunta verifichino se esistono le condizioni di avviare l’iter per la sottoscrizione di un accordo di programma, con l’Università Vanvitelli, per la sottoscrizione di un accordo di programma”. Insomma, riuscirà chi balbetta nel leggere e nello scrivere a sostenere un esame all’Università, ed è il caso di dire con l’Università? Staremo a vedere.

Redazione