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MADDALONI- C’erano una volta i lampioni. Ma anche le cunette laterali pulite. E pure i semafori, che non erano photored ma che invece funzionavano alla perfezione lo stesso. Quanti anni ci vorranno per recuperare gli anni e anni di ritardi di omessa o mancata manutenzione stradale? Non si sa quanti, ma ce ne vorranno. Se l’ex statale 265 (oggi in parte tornata all’Anas) fa discutere, l’Appia fa incazzare. Con le sue buche, che sono ritornate a diventare beanti, la sua scarsa illuminazione e le pericolose immissioni a raso senza protezione adeguata. Accesi i rflettori sull’ex statale 265 (da Maddaloni a Valle di Maddaloni), i lettori ci segnalano i “problemi dimenticati dell’Appia ancora più fortemente urbanizzata”. Insomma, in materia di disagi, e pure di sinistri luttuosi e tragedie della strada, l’Appia purtroppo non è seconda a nessuno. Ci fanno sapere che le buche pericolose sono salite a 15. Ma c’è anche un fenomeno nuovo: un volta c’era l’illuminazione. Poi progressivamente i lampioni si sono spenti o sono caduti. Ne è rimasto solo uno. E pensare che il nuovo Puc prevede, fino a Colle Puoti, la creazioni di zone urbanistiche artigianali. In attesa dello sviluppo commerciale che verrà inziare dai lampioni e dalle buche non sarebbe male. Intanto, c’è nostalgia per i bei tempi che furono: quando la vituperatissima Prima Repubblica e i suoi amministratori mai avrebbero trascurato le periferie fino a cadere nell’eccesso opposto. E che dire del buon assessore Clemente Valentino, l’ultimo amministratore che veramente si è battuto per il decoro dei luoghi, l’illuminazione efficiente e una pulizia decente? Bei tempi? Non proprio, tutto è accaduto appena l’altro ieri amministrativamente parlando.

Redazione