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Ecco il testo della lettera aperta inviata la presidente del Consiglio Comunale Francesco Capuozzo: “Pregiatissimo Presidente, Lei è l’autorità deputata a garantire il corretto funzionamento dell’organismo consiliare ed ha il preciso dovere di essere organo “super partes”, garante del rispetto della dignità del ruolo dei consiglieri, siano essi di maggioranza o di opposizione, nonché delle norme generali dello Statuto Comunale e del Regolamento del Consiglio. Sento pertanto il bisogno di comunicarle formalmente e pubblicamente il mio rammarico per l’indifferenza dimostrata rispetto a problematiche da me più volte sollevate in via informale alla presenza sua, di alcuni funzionari e consiglieri comunali e ad oggi disattese. Ho presentato ben quattro interrogazioni a risposta scritta oltre che orale e per le quali ad oggi, nonostante siano ampiamente trascorsi i termini consentiti, non è stata data alcuna risposta. Mio malgrado devo testimoniare, per quanto mi riguarda, l’atteggiamento negligente di questa Amministrazione. Credo fermamente che la mancata risposta alle interrogazioni oltre a costituire una compromissione del diritto proponente di ciascun consigliere interessato ad esercitare con pienezza, tempestività ed efficacia il proprio mandato consiliare, è da interpretare come una mancata risposta alla cittadinanza di cui il consigliere si rende portavoce. L’Amministrazione è tenuta a riscontrare tali istanze non solo per questioni di correttezza istituzionale ma anche per chiarire le linee di indirizzo del Governo cittadino. È doveroso ricordare che ai sensi dell’art. 43 TUEL e dell’art. 61 del Regolamento per la Convocazione Adunanze ed il funzionamento del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari del Comune di Maddaloni: “Il Consigliere, nel presentare una interrogazione, può chiedere che venga data risposta scritta. Il Sindaco in tal caso è tenuto a rispondere entro i successivi 30 giorni dalla richiesta”. È mio dovere anche richiamare il parere del Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali con cui è stato stabilito che il termine dei 30 giorni non sia da considerarsi perentorio, ma si ritiene che l’ente non possa esimersi dal fornire risposta alle interrogazioni nei tempi previsti, ferma restando l’esigenza di leale collaborazione da parte dei consiglieri comunali. Io credo di non aver mai inficiato tale principio e sebbene altri consiglieri di comuni limitrofi e non, nella medesima situazione siano ricorsi al TAR adducendo gli estremi della configurazione del reato di Abuso di ufficio ex art. 323 c. p., credo fermamente che il comportamento silente degli Interrogati sia censurabile sul piano politico e sia doveroso che gli organi preposti al riscontro degli atti di sindacato ispettivo ,ottemperino entro un termine ragionevole, tale da coniugare i diritti dei consiglieri all’esercizio del proprio mandato istituzionale ed il buon andamento della amministrazione comunale. Inoltre, colgo l’occasione per rappresentarle un altro grave “incidente politico” a cui mi auguro venga presto posto rimedio. Mi sono insediata in Consiglio comunale a seguito di surroga il 23 ottobre 2018 e ad oggi, 26 febbraio 2019 la sottoscritta non figura nella sezione “Consiglio Comunale” del sito istituzionale del Comune di Maddaloni, sebbene sia stato aggiornato nei contenuti per altri consiglieri. Pertanto, nelle more dell’espletamento delle sue funzioni, autonome e funzionali non già all’attuazione dell’indirizzo politico della maggioranza di governo, bensì al corretto funzionamento dell’organo stesso, auspico una risoluzione degli sgradevoli e inaccettabili episodi in danno della comunità maddalonese e di me medesima”.

Redazione