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MADDALONI- Quale è il modo per parlare, in maniera esaustiva, di una casa editrice? Ma dai libri che sceglie di pubblicare. Nella produzione de “La Parlesia Editore” ovvero già quattro titoli nel primo anno editoriale c’è tutto io pensiero, lo sforzo, la sfida culturale e l’entusiasmo di Marco Boccia, Francesco Schiavone, Iolanda Della Ventura. Per questo motivo, per meglio conoscere, i protagonisti di questo percorso imprenditoriale e culturale, presentiamo i primi libri pubblicati seguendo l’idea di tradurre e divulgare la letteratura polacca nel nostro paese, per diffondere la conoscenza di un intero popolo.

E vediamoli da vicino le prima quattro fatiche de “La Perlesia Editore”. I libri sono distribuiti su tutto il territorio nazionale, sia nelle librerie indipendenti che in quelle di catena senza tralasciare i grandi network di e-commerce grazie ad un accordo di promozione e distribuzione con Libro Co.

I primi approdati in libreria sono:

  • Toximia, nominato allo Slavika, premio che si assegna da diversi anni a Torino alle migliori traduzioni dalle lingue slave. Inoltre l’autrice, Margo Rejmer, ha vinto proprio in questi giorni, in patria, il prestigioso premio Polityka Passport Award.
  • Un Oceano Tra di Noi, un’antologia poetica di  AnnaFrajlich che abbiamo presentato a Cracovia presso la prestigiosa università  Jagellonica in quanto l’autrice è stata insignita, proprio in quell’occasione, di un premio alla carriera. 
  • Da marzo invece è in libreria Uomini renna di MariuszWilk, considerato tra i maggiori autori polacchi di reportage, autore tradotto in otto lingue e finalmente approdato in Italia. Il libro, presentato in anteprima nazionale al circolo dei lettori di Torino il 21 marzo, sta riscuotendo molto interesse.
  • A maggio è stata la volta de Il monte Taigeto, un romanzo di Anna Dziewit-Meller, giovane giornalista, scrittrice, nonché animatrice della scena culturale polacca, che ha voluto raccontare in questo romanzo, elegante e duro, vicende reali accadute durante la seconda guerra mondiale. Il libro narra degli esperimenti svolti su bambini polacchi che venivano internati in un ospedale della Slesia, regione storica della Polonia, per essere usati come cavie.

E non finisce qui. La collaborazione con l’Istituto Polacco di Roma, ha permesso il tour della poetessa Anna Frajlich in Italia, toccando le città di Firenze, Bologna, Torino, Roma e Napoli.

A settembre, infine, uscirà il primo progetto cofinanziato dall’istituto polacco del libro di Cracovia con il progetto ©POLAND Translation Program.

Redazione