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MADDALONI/MARCIANISE La pace occupazionale e sociale non abita all’Interporto Sud Europa. Si sono concretizzati tutti i peggiori presagi sulla crisi occupazionale all’Ise, sopravvenuta dopo la rescissione delle commesse del novembre scorso. I noti fatti giudiziari hanno complicato oltremodo il quadro: adesso sono le imprese (quantunque pronte ad avviare le attività) a cercare garanzie. Il tavolo voluto dal sindaco Andrea De Filippo non ha sortito gli auspici voluti: assente l’Ise e continuano ad essere assenti quelle risposte (finanziarie appunto) che permetterebbero comunque di avviare. Un caso per tutti: l’Edimo ha addirittura acquistato i materiali per attivare il cantiere prossimo al “varco di via Ficucella” ma non ha le condizioni per avviare l’attività operativa. E’ chiaro e palese che, mancando risposte risolutive, si cerca di guadagnare tempo. E infatti puntualmente è arrivata la “riposta non risposta”: il tavolo istituzionale è stato rinviato al prossimo mercoledì 24 ore 11. Insomma, calendario alla mano, in caso di esito positivo dell’incontro che verrà le trattative per il ritorno al lavoro e la programmazione del riavvio dei cantieri slittano a maggio-giugno. Peggio di così non poteva andare. Si prospetta una Pasqua di autentica passione. Ormai, sembra che si vogliano scaricare sugli edili i problemi creati dalla mancata programmazione. Si ripeteranno scene già viste: edili disoccupati in presidio; edili invece occupati (pochissimi) messi sotto scorata e polemiche. Siamo al minimo storico: il “volando dello sviluppo” di terra di Lavoro (ad di là delle fatue dichiarazioni di qualche cultore dei tempi che furono non si rimette in moto.

Redazione