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MADDALONI- “Ma per votare quello che dobbiamo votare, ma su che cosa dobbiamo votare?” Non è una riedizione di Totò e Peppino a Milano. E’ la nuova puntata della singolar tenzone tra il sindaco Andrea De Filippo e le opposizioni consiliari e nella fattispecie con Angelo Tenneriello (Maddaloni Positiva). Il 21 maggio si dovrebbe votare il bilancio consuntivo. E l’ecografista Tenneriello vorrebbe scandagliare, analizzare, scansionare in profondità i numeri dell’amministrazione comunale. Ma sembra che manchino proprio i documenti necessari.

La sua sembra una deformazione professionale. Vuole fare l’ecografia contabile all’amministrazione De Filippo? Sondare le interiora finanziarie del sindaco?

La situazione è grave ma non è seria. Siamo al cospetto dell’ennesimo caso di scarsa trasparenza amministrativa. A pochi giorni dal Consiglio Comunale non ci sono stati forniti dettagli sufficienti sul bilancio consuntivo e sulle spese reali sostenute dall’ente nell’ultimo anno. Solo voci complessive e generiche. Così non va.

Sta dicendo che non ha gli strumenti necessari per svolgere la sua funzione istituzionale?

Proprio così. Anzi, dico di più: ho esternato la mia personale perplessità alla segretaria comunale. Aggiungo: se non verrà rimossa questa carenza possiamo anche disertare il consiglio comunale. Ovviamente dopo adeguata comunicazione al Prefetto. A ciascuno il suo compito: dobbiamo essere messi in condizione di esercitare la nostra azione di consiglieri comunali.

Ma questo vale solo per le opposizioni?

Purtroppo si. Debbo rilevare una disparità di trattamento tra noi e la maggioranza. Aspetto che sia fatta piena trasparenza.

Sta dicendo che l’omissione dei dettagli coincide con una volontà di impedire una piena partecipazione?

Non voglio fare polemiche. Voglio tutti i documenti. Alla fin fine potrei convincermi della bontà assoluta della gestione amministrativa. E potrei anche votalo questo bilancio. Ecco, perchè non debbono essere messo nella condizione di votare favorevolmente il bilancio di De Filippo? E se non lo voto, vorrei essere messo nella condizione (qualora ce ne fossero i margini) di applaudire in pubblico quelle decisioni o scelte che condivido. Voglio fare gli applausi al sindaco. Quindi pretendo di essere messo nelle condizioni di poterlo applaudire.

C’è’ forse una nota di sarcasmo nelle sue parole?

Assolutamente no. Il problema è culturale e psicologico. Il sindaco, assediato dalla sua maggioranza, non crede nel ruolo fondamentale delle opposizioni. La nostra azione, la nostra presenza, la nostra attività è garanzia di trasparenza e soprattutto è fonte di legittimazione dell’azione amministrativa. Sembra sempre che abbia qualcosa da nascondere. Ma non ha capito che deve andare nella direzione esattamente opposta. Potrei concludere con una battuta: “Noi vogliamo bene e stimiamo il sindaco innanzitutto come persona. Certamente molto di più di larghi settori della sua maggioranza. Ma lui non lo capisce”.

Redazione