00 3 min 5 anni

MADDALONI- Il tabù della sanità territoriale. Il Movimento Cinque Stelle rompe la “consegna del silenzio”. In campagna elettorale, non si parla delle gravissime deficienze e carenze strutturali della sanità pubblica e tantomeno della spinosa questione del “Piano sanitario regionale”.

Intanto, ieri, c’è stata l’ennesima ispezione sui lavori eterni: finanziati, deliberati, affidati, appaltati e mai completati o avviati. Una delegazione di parlamentari grilli (Antonio Del Monaco, Marianna Iorio e Nicola Grimaldi) hanno fatto la seconda ispezione per l’«adeguamento infrastrutturale degli ospedali di Maddaloni e San Felice a Cancello». E sono emerse due condizioni di criticità: i lavori avviati e mai completati e quelli pioanificati ma non si sa quando partiranno.

Ne parliamo con l’on. Antonio Del Monaco.

Avete visto lo stato di avanzamento dell’Hospice di San Felice a Cancello. Doveva essere completato entro marzo. A che punti siamo?

I lavori, quelli puramente edilizi, sono in una fase avanzata. Ma non sono completi. Calendario alla mano, basterebbe una settimana per completare il tutto.

E perchè non si completa?

Secondo le indicazioni forniteci, ci sarebbero problemi di gestione e di rapporto con l’azienda affidataria. ma non ci fermiamo alle dichiarazioni di facciata. Vigliamo vederci chiaro.

Ma l’Hospice aprirà? E se si quando?

Questa è la domanda che abbiamo fatto anche noi. Si accumulano ritardi su ritardi. Mancano i testa letto (ordinati) e altri interventi funzionali. Ma poichè si tratta di una struttura fondamentale per i malati terminali. Continueremo nel nostro pressing affinchè questa storia infinita non abbia termine.

A proposito di storie infinite. Che ne è del rifacimento del microclima nella sale operatorie di Maddaloni?

Anche qui si rileva l’ennesima ritardo.

Stiamo parlando di un intervento promesso nel 2013…

Appunto. Alla nostra perentoria richiesta di chiarimento ci hanno risposto che si sta lavorando in questi giorni per assemblare i macchinari che dovranno essere installati.

E’ una risposta esaustiva?

Assolutamente no. Non a caso, ritorneremo alla carica finchè anche questa storia paradossale non abbia una conclusione.

Ovviamente nulla anche per la riqualificazione del Pronto Soccorso’

In questo caso i ritardi sono, solo parzialmente giustificati, dall’abbandono del nuovo progetto di delocalizzazione del Pronto Soccorso nell’area antistante la rianimazione. Abbiamo chiesto tempi certi sulla costruzione della camera calda e la riqualificazione.

Una situazione paradossale…

Purtroppo si perchè sono stati deliberati con 370 mila euro. Ma l’iter di installazione della camera calda ancora non è stato avviato. Il nostro pressing non si ferma. Così sui lavori di ristrutturazione del terzo piano.

Molti annunci e poca sostanza?

I lavori, sebbene a singhiozzo, vanno avanti. Ma così non va: servono tempi certi e possibilmente celeri. Andiamo avanti perchè persistono e sussistono criticità. Torneremo finchè i lavori non siano completati e consegnati.

Redazione