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NAPOLI- (di Elio Bove) Restano prive di risposta le richieste dei territori per il reclutamento dei medici di base. E’dal 2017 che la Regione non provvede ad individuare le zone carenti dei medici di assistenza primaria. Eppure dal 2018 la pubblicazione doveva esserci una sola volta l’anno, rispetto agli anni passati dove si pubblicava due volte l’anno. Una volta l’anno dovevano essere pubblicate tutte le carenze, comprese quelle corrispondenti ai pensionamenti fino a dicembre dell’anno in corso. Quest’anno, in modo particolare, c’è da fare i conti con la nuova disciplina pensionistica, con quella quota cento, che ha messo in allarme tanti medici, tentati dall’esodo di massa, il cui numero non è però ancora noto. Quindi nemmeno a fine marzo in Campania sono stati resi pubblici gli ambiti carenti nel 2018 e 2019 per mettersi al pari delle altre regioni d’Italia. Un problema dovuto al personale, carente nell’ufficio assegnazioni del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Campania? Forse sì, forse no. Dal Dipartimento fanno sapere che si sta lavorando a pieno ritmo. Comunque i medici di assistenza primaria possono acquisire un numero massimo di scelte pari a 1.500 unità. Può essere derogato il massimale di ulteriori 70 pazienti per medico, fino ad un massimo del 5% e solo in relazione a particolari situazioni locali, per un periodo non superiore a sei mesi. Addirittura molte ASL della Campania hanno consentito per ciascun medico di assistenza primaria un numero di scelte eccedenti il massimale ben il limite delle deroghe consentite dalla normativa vigente. E’ questa solo una voce, che, se confermata,porterebbe solo ad un’assistenza non sufficiente a garantire i pazienti sulla qualità del servizio. Sta di fatto che i medici che desiderano lavorare nella medicina di base, che comprende assistenza primaria, continuità assistenziale ed emergenza territoriale, devono richiedere l’inserimento nella graduatoria unica regionale per la medicina generale. La graduatoria provvisoria è resa pubblica entro il 30 settembre, mentre la graduatoria definitiva è approvata e pubblicata sul Bollettino Ufficiale entro il 30 novembre di ciascun anno. La graduatoria ha validità dal 10 gennaio al 31 dicembre dell’anno successivo.

Redazione