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MADDALONI- Nelle nuove linee guida integrate del Pc, ci siamo anche noi! Che onore. Visto che il dibattito a Maddaloni si fa (ma dietro le quinte, nei mitici studi professionali e in silenzio) allora lo facciamo. In un celeberrimo frammento di Eraclito si legge “Polemos è il padre di tutto le cose…“. Per noi Polemos è anche il confronto dialettico, democratico, civile e trasparente. Se l’informazione sortisce reazioni e confronti, ben venga la nostra informazione. Sulla pedemontana, la sua fattibilità e la sostenibilità del suo impatto, i redattori dedicano alcune righe che riportiamo in foto. Ma per par condicio abbiamo anche intervistato chi ha sollevato obiezioni sulla sostenibilità della pedemontana cioè l’architetto Gianni De Santis.

…. arch., ritiene una “interpretazione estensiva” quanto riportato nei grafici da lei predisposti per illustrare il tracciato della pedemontana prevista nel Preliminare del PUC?

Se si considera la planimetria elaborata dai Redattori del PUC, credo sia inconfutabile che tale strada interessi la cinta muraria del Castello e il parco ricco di essenze arboree (area interamente sottoposta a vincolo); che preveda una galleria e un grosso parcheggio interrato da scavare in prossimità della Torre Artus, in una zona con versante in frana che già ha mietuto vittime in passato (l’Autorità di Bacino competente ha classificato la zona R3-rischio frana elevato); che attraversi, sospesa nell’aria a mezza altezza, la cava dè Sivo per poi sezionare in due lo storico percorso a gradoni che dalla chiesa di S. Benedetto indirizza verso il santuario di S. Michele.

La sua potrebbe definirsi una “fantasiosa ricostruzione” della pedemontana, almeno nel tratto di attraversamento della cava dè Sivo?

Al contrario! La mia è una ricostruzione poco fantasiosa. In quel tratto del tracciato, se si considera che il fronte cava (instabile e pericolante) è costituito da una parete rocciosa verticale, la strada prevista dal Preliminare ha bisogno di essere sorretta dal basso, a meno che non la si lasci lievitare nell’aria,; ecco perché ho ipotizzato l’impiego di (schematici) piloni; al contrario, una ricostruzione fantasiosa avrebbe fatto ricorso alla bacchetta di Harry Potter o alle magie del mago Otelma.

Ma i Redattori del PUC hanno presentato il tracciato solo in planimetria; lei ha proposto elaborati anche in elevazione; non le sembra una forzatura?

Assolutamente no! Altro che “fantasiosa interpretazione”! Gli elaborati che ho prodotto e che sono stati pubblicati, sono frutto di una scientifica ricostruzione in altezza di quanto riportato sulla planimetria del Preliminare; infatti, in base alle curve di livello (quotate) e ad altri elementi plano-altimetrici, è stato possibile ricostruire le (schematiche) sezioni-profilo del tracciato, poi graficizzate anche su foto per rendere comprensibile a tutti l’impatto che la prevista pedemontana avrebbe avuto sul territorio.

Del resto, il fatto che gli stessi Redattori, accogliendo l’indicazione e responsabilmente, abbiano spostato il tracciato viario sull’esistente linea ferroviaria Benevento-Roma (da dismettere), riportando la modifica sul Preliminare reso pubblico qualche giorno fa, dovrebbe sgomberare il campo da equivoci e/o polemiche.     

Redazione