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MADDALONI- Via Carrone III tratto è un vicolo stretto. Ma le strade le strade delle procedure, quelle che dovrebbero portare verso la messa in sicurezza della frana da crollo, lo sono ancora di più. Nonostante la mobilitazione del sindaco De Filippo, un’ordinanza urgente, i solleciti ai proprietari, spunta la pista del Genio Civile. E così, i temi dell’emergenza si scontrano con quelli della burocrazia. E ancora una volta il tempo della vita vissuta (quello della famiglia Vacca) non sono conciliabili. Avevamo scritto fate presto e riconfermiamo l’appello: Fate presto. Fate presto, perchè una famiglia vive tagliata fuori dal mondo. Fate presto perchè l’unica strada percorribile e asfaltata (che conduce all’ex statale 265) è stata inghiottita dalla frana da crollo. Fate presto perchè c’è una persona che ha bisogno di riabilitazione, avendo problemi di deambulazione, e non riesce a fare terapia. Fate presto perchè, non essendoci strade praticabili, non può fare nemmeno terapia domiciliare e nè ha potuto usufruire di visite domiciliari dell’Asl. Basterebbe questo per innescare la mobilitazione. Per tutto il resto, cioè per la sopravvivenza c’è il viottolo sterrato, avvallato, allagato, trasformato in discarica che passa sotto l’autostrada e sbuca in via Calabricito. Non transitabile in sicurezza, per giunta non illuminato e quotidianamente occupato dalla prostitute che, in prossimità dell’autostrada, hanno creato lo spazio dove ricevono i clienti. Una situazione di degrado e precarietà spinta complicata dal fatto che l’area non è raggiungibile o accessibile nemmeno da un mezzo di soccorso. Fate presto: la famiglia Vacca è isolata, sola con i propri disagi.

Redazione