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MADDALONI- E’ come se fosse une same di maturità amministrativo: trovata una via d’uscita dalla grave emergenza di protezione civile, causata più che dall’esondazione in via Cancello. E’ Luca Mascolo, presidente dell’Ente idrico campano (Eic) già chiamato a ridare un nuovo assetto del sistema idrico campano, l’interlocutore con cui recuperare il tempo perduto (ben 25 anni) nella dell’emergenza ex Casmez, collettore sottodimensionato e strozzato all’altezza dell’autostrada A30.

Il sindaco Andrea De Filippo

Sindaco De Filippo è stata fatta breccia nelle amnesie e nella fuga di responsabilità della Regione Campania?

Posso dire che, al momento dopo il riconoscimento delle non conoscenza del disastro ambientale di via Cancello (da parte di alcuni funzionari), è stato individuato un interlocutore certo.

Insomma, il “caso via Cancello” entra nel lungo elenco di opere incompiute o abbandonate della Regione Campania?

Anche e non solo. Il censimento dei ritardi che la Campania ha accumulato rispetto ad altre Regioni d’Italia ci interessa ben poco. Un fatto è certo: dalla nostra prima interlocuzione con Mascolo, è emerso che che il riordino del settore idrico regionale (che andava fatto dal lontano 2009 e che è stato messo in campo colpevolmente dalle giunte regionali precedenti) è partito. In questo discorso, si inserisce l’urgenza di inserire interventi certi sul collasso dell’ex Casmez che è un problema regionale in quanto coinvolge almeno nove comuni e due province (Caserta e Benevento).

Bisogna recuperare anche le ipotesi progettuali, elaborate da anni, e mai passate ad un fase esecutiva?

Si certo. Si sta facendo una rapida disamina dei tanti aborti progettuali. Ma ripeto: a noi non interessa chi fa cosa e come lo fa. Interessa che il problema sia affrontato radicalmente e risolto e soprattutto che gli interventi siano finanziati dalla regione.

Quindi farete pressing?

Direi che si tratta di una strategia dell’attenzione. Va subito valutata la fattibilità di tre scenari progettuali e poi attendiamo la proposta defiinitva della Regione. Fatti e non parole.

Tipo?

Verifica di fattibilità su tutte le ipotesi di intervento sulla condotte terminali sottodimensionate (tra Maddaloni e Acerra). Verifica della fattibilità di vecchie ipotesi di contenimento delle immissioni a monte (a partire dalle zone di Arpia, Forchia, Airola e tutto il beneventano caudino) compresa la riattivazione di canali di recapito alternativi già esistenti nella zona di Acerra. E poi la regolamentazione degli scarichi emissari: collettore 3/21 (Santa Maria a Vico/Valle Caudina) e del progetto 11579 (Santa Maria a Vico/Cervino/San Felice a Cancello). Ma ripeto vogliamo rispetto certe in tempi brevi.

Redazione