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Il comitato genitori Centro medico Erre prende atto della nota sottoscritta da Relax spa, Centro De Masi, Centro di Riabilitazione De Nicola e Medical Center ed inviata nella giornata di lunedì 17 giugno alla Asl di Benevento con la quale si richiede di accogliere presso le rispettive strutture i 300 piccoli pazienti della struttura santagatese. Nel ringraziare per l’interessamento, tuttavia, il Comitato genitori chiarisce e ribadisce per l’ennesima volta che si ritiene ammissibile una sola ipotesi: ovvero quella della salvezza del Centro medico Erre di Sant’Agata de’ Goti. Il Comitato, pertanto, pur nel rispetto del valore scientifico delle strutture propostesi, respinge in modo chiaro e netto ogni ipotesi di trattamento per i piccoli che non sia quella rappresentata dal riferimento di Sant’Agata de’ Goti. E’ vitale per i bambini in trattamento vedersi assicurata la continuità terapeutica, la permanenza nella stessa struttura e, soprattutto, la continuità nel rapporto con il personale. Il Comitato si dice certo di come i progressi che tanti piccoli hanno conquistato con fatica siano da ricondurre al rapporto umano e professionale instauratosi con i terapisti. A quest’ultimi non possiamo che esprimere profonda gratitudine ricordando come gli stessi abbiano lavorato, con puntualità e amore intatti, anche quando erano gravati da diverse mensilità in arretrato. Con riguardo al procedimento fallimentare in corso, il Comitato invita tutti gli interlocutori a non sottovalutare la disperazione e la preoccupazione dei genitori e chiarisce di essere pronto a ogni iniziativa, anche clamorosa, al fine di tutelare il bene supremo del benessere dei propri figlioli. Si invitano, pertanto, tutti gli attori in questione a mettere in campo sentimenti di massima coscienza e di massima responsabilità. Chiarendosi, una volta per tutte, come il Comitato non conosca altra strada fattibile e praticabile rispetto a quella della salvezza del Centro medico Erre, della permanenza a Sant’Agata de’ Goti di tutti i piccoli in trattamento e della conservazione del rapporto, nella sua totalità, tra i bambini, i terapisti del Centro stesso e la struttura. Si ritiene, in via generale, inammissibile ed inaccettabile solo ipotizzare una rottura nella linea terapeutica (come personale e struttura), cosa che potrebbe comportare un regresso nei piccoli. Circostanza improponibile per famiglie che hanno conquistato piccoli-grandi risultati con la fatica ed il sacrificio di anni. In vista della camera consiliare di giovedi 20 giugno il Comitato auspica che l’Agenzia delle Entrate, che per altro non pare aver motivato il “no” opposto al Piano concordatario, possa rivedere la propria decisione. Che la stretta logica dei numeri abdichi rispetto a sentimenti di umanità e coscienza. Perchè i bambini non sono numeri.

Redazione On Line