00 3 min 5 anni

E arrivano puntuali le dimissioni del Sindaco Giovanni Ferrara. Ormai è diventata prassi politica per quasi la totalità dei Comuni casertani con più di 15 mila abitanti.
40 giorni e mezza giunta nomina. Che gli equilibri sarebbero stati minimi si erano capiti già in campagna elettorale; e l’esclusione delle compagini di Nuzzo (a proposito che fine ha fatto l’ipotesi di impugnare il verbale di proclamazione degli eletti?) ha reso ancora più labile ogni cosa.
Giunta tecnica o politica? La città o i partiti? La nuova politica o la vecchia?
Non hanno atteso nemmeno il primo consiglio per lamentarsi pubblicamente quelli della Lega per la nomina di Enrico Pignata, Carmine Guida e Teresa Vigliotti.
Più intelligente Forza Italia: al primo consiglio comunale si è presa tutto ciò che poteva, dalla presidenza del consiglio a quella della commissione elettorale, salvo poi utilizzare la successiva nomina ad assessore di Savino per uscire pubblicamente con un gran mal di pancia.
E in tutto questo né le deleghe né la voce sindacatura è stata assegnata, ci sia chi si firma diversamente.
Ma la prassi consolidata dei comuni del Casertano con più di 15 mila abitanti è chiara: le dimissioni durano meno dei 20 giorni previsti dal Tuel.
Se è quasi certo del prossimo ritiro delle dimissioni e quasi impossibile immaginare un nuovo periodo di commissariamento, chi cederà? Il sindaco Ferrara nominando una giunta o meglio un assessore politico in quota Forza Italia o quest’ultimo accettando un governo semi-tecnico (con la presenza di Savino vicesindaco) anche se a breve termine?
Nel frattempo anche l’assessore Carmine Guida, la cui accettazione dell’incarico ha sollevato non poche polemiche (è stato fino all’ultimo tra i candidati ha sindaco in pectore per un terzo polo che sarebbe scomparso prima della presentazione delle liste) dato le sue dure posizioni contro la “vecchia politica” , ha annunciato di voler presentare le proprie dimissioni già martedì mattina. Guida rientrerebbe tra gli assessori tecnici che però in un posto pubblico non ha nascosto di ambire ad essere “gradito” alla “maggioranza” consiliare, il che denoterebbe però un ruolo politico. Ovviamente se è vero che il sindaco ha 20 giorni di tempo per valutare se ritirare o meno le dimissioni, così non è per l’assessore.
Nel frattempo i giorni passano e le patate bollenti aumentano.

Redazione On Line