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MADDALONI- Chiacchiere, polemiche a buon mercato, tanti selfies, zero idee e la totale assenza di un progetto un chiaro alternativo per la città. Ad un anno dalle amministrative, le opposizioni consiliari sopravvivono a se stesse in ordine sparso. Ne parliamo in una intervista-provocazione con Gaetano Correra portavoce di Alternativa per Maddaloni.

Luigi Russo, Gaetano Correra e Michele Russo

Sembra che solo che i desideri e le ambizioni elettorali (in chiave provinciali e regionali) scuotano le opposizioni la cui cifra politica sembra pari a zero…

E’ un giudizio ingeneroso, che non condivido. Ma non ci nascondiamo dietro al dito. E’ vero esiste una oggettiva difficoltà ad avviare azioni politiche unitarie. Rimettere insieme i cocci di un’opposizione, che ha vissuto momenti di forte lacerazione, resta ancora un proposito difficile da attuare.

Che manca?

Manca la dialettica politica, il confronto sui progetti, sulle idee di città e sui percorsi necessari da fare per trasformarli in realtà politica.

Quale è l’intoppo?

Purtroppo ci si mobilita solo su questioni personali. Si ragiona delle persone e delle rispettive legittime ambizioni. Ma non si riesce a parlare di progetti politici.

Diciamola apertamente. Si ragiona delle candidature alle prossime provinciali dei posizionamenti alle regionali. E non della città?

Non solo. In realtà la difficoltà di parlare di progetti politici è un male trasversale che affligge le opposizioni ma soprattutto la maggioranza la cui cifra politica si riassume nella semplice conferma della leadership politica, assoluta del sindaco. Non è una mia opinione ma un dato oggettivo. Basta analizzare l’attività dei partiti e dei movimenti nonchè la natura degli interventi in consiglio comunale della maggioranza. C’è una sola realtà ed ha un nome e cognome: Andrea De Filippo.

Mal comune mezzo gaudio?

Assolutamente no. Proprio per questo, le opposizioni hanno l’obbligo, politico (come deciso dagli elettori) e morale di incalzare questa maggioranza a “trazione Defilippiana”. Lo deve fare in tutti i settori e su tutti gli argomenti qualificanti dell’attività amministrativa. Quando lo si fa, e non parlo solo dei servizi di igiene urbana, la maggioranza va puntualmente in difficoltà. E’ questo il lavoro che va fatto. Per uscire dall’opposizione frammentata servono idee forti. Serve fare politica non solo per candidarsi ma per sostenere idee chiare sulla viabilità, vivibilità, ambiente, Puc. Si vince sull’idea di città. Non serve o non basta mandare a casa De Filippo.

Perchè?

Perchè certi slogan ringalluzziscono solo i tifosi. Non serve agitare le opposte tifoserie ma costruire una vera squadra alternativa capace di battere sul campo della politica questa maggioranza. Mi spiego: mandare a casa qualcuno, senza preparare un percorso alternativo consistente o credibile significa solo replicare all’infinito la medesima stagione politica. Invece, serve cambiare cambiare passo, cambiare registro.

Fatta la diagnosi di tutti i mali, che fare?

Bisogna ripartire da quello che ho affermato in apertura: dal confronto sui progetti politici. In concreto, invito tutte le forze dell’opposizione ad un incontro-confronto ampio sulla città, sui problemi quotidiani, sulle piccole e grandi emergenze. E su questa base costruire percorsi alternativi, ma per davvero, alla maggioranza attuale. Partiamo dalle cose molto concrete, e poi si costruiscono tutti i percorsi necessari e conseguenziali. Già questo sarebbe un metodo alternativo visto che il principale collante di chi governa il territorio, non sono i problemi della città ma le ambizioni personali.

Redazione