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Nel pomeriggio odierno un’intera frazione di San Felice a Cancello, la popolosa Cancello Scalo, è stata in piena fibrillazione a causa di un sopralluogo che l’assessore Verlezza ha effettuato con alcuni tecnici comunali, della regione in zona ex Pip, ovvero la strada provinciale 338 che collega il confine di Acerra (zona Gaudello) con via Polvica.
Inizialmente si era parlato di un sopralluogo per individuare un’area di stoccaggio per l’umido; successivamente di un’area per il compostaggio della frazione organica, ma tra la gente è iniziato a serpeggiare il fantasma discarica.
In realtà l’odierna crisi rifiuti, c’entra pochissimo anzi per nulla.
In realtà in epoca Commissione straordinaria il Comune aderì ad un bando regionale per l’installazione di compostiere, è proprio stamani la ditta aggiudicataria ha visitato i luoghi individuato.
A gettare acqua sul fuoco ed emerso da garante ci ha pensato il Movimento 5 Stelle locale che con un post pubblico ha annunciato la propria presenza al sopralluogo: “Oggi, insieme al vicesindaco Verlezza, ad alcuni responsabili del Comune e a due tecnici della ditta che ha vinto l’appalto di fornitura bandito dalla regione Campania abbiamo fatto un sopralluogo nell’area dove dovranno essere installate le cosiddette compostiere di comunità“.
Le compostiere (le foto allegate sono state diffuse proprio dal M5S) sono dei macchinari all’interno dei quali viene inserito il rifiuto organico che, attraverso un processo naturale meccanicamente accelerato, viene trasformato in compost. Il compost così prodotto verrà successivamente utilizzato per fertilizzare i terreni.
Va precisato che – riprende il post- questi macchinari non producono cattivi odori in quanto sono chiusi e dotati di filtri e non producono liquidi poiché questi durante il processo di compostaggio evaporano“.
La regione Campania fornirà tre macchine che saranno installate in una struttura coperta e recintata come quella visibile in foto. Le macchine saranno gestite da personale messo a disposizione dalla Regione senza alcun costo aggiuntivo per il Comune.
Appena l’area sarà pronta la ditta provvederà ad installare le compostiere. Ma da indiscrezioni dal Comune, non è proprio vero che il Comune non avrà costi, in quanto la preparazione dell’area è a totale carico dell’Amministrazione Comunale e questo complica un po’ tutto il discorso.
È chiaro che un sito di compostaggio si pone come alternativa alla politica di incenerimento dei termovalorizzatori; ovviamente quando l’intero sistema è monitorato e controllato. Se così, si tratta indubbiamente di una grossa opportunità in grado da far risparmiare notevolmente sulle spese di conferimento dell’umido e di affrontare meglio situazioni emergenziali.
Se invece il controllo e il monitoraggio saranno “alla meridionale” bisogna fare molta attenzione a tutto, da come i cittadini differenziano l’umido a dove finirà il percolato. A quel punto non è più efficace ed economico l’utilizzo di compostiere domestiche, come inizia a ragionare la vicina Maddaloni, tenendo conto della minore densità popolativa? Magari incentivandolo con il rilascio alle famiglie di ticket verdi/buoni spesa da utilizzare presso le attività commerciali di zona. Ecco potrebbe essere un buon esempio di green economy.

Redazione On Line