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MADDALONI- A Maddaloni si può. Almeno, durante le campagne elettorali, le affissioni selvagge erano terreno di scontro e anche di denunce. Invece, al posto della pubblicità autorizzata impazza la «sagra della pannocchia», quella «sansilvestrese», e le «Serate sotto le Stelle» con annessa cucina e vini tipici. La lotta per reclamizzare eventi gastronomici e danzanti surclassa la tanto deprecata fame di visibilità dei candidati. Assaltate tutte le plance per l’affissione regolamentata. Non basta. Adesso, si può anche ricorrere alla cartellonistica in «divieto di sosta»: basta la segnaletica verticale, un incrocio, uno spartitraffico, una ringhiera e il gioco è fatto. Gli eventi, si legge dai manifesti abusivi, si tengono a Limatola o a Sant’Agata dei Goti e dintorni. Provate ad andare nel vicino beneventano e ad affiggere i manifesti abusivi. Provate. E giustamente sarete redarguiti e sanzionati. Ma a Maddaloni si può coprire i manifesti autorizzati, mura, spartitraffico, incroci. E i controlli? Insomma, cornuti e mazziati. Si paga inutilmente una pubblicità che poi viene coperta. E mazziati pure perché altrove non succede. Beffati in casa propria, anche se è fondato il sospetto che all’opera ci sia una squadra locale di attacchini abusivi. La repressione non può attendere. O no?  

Redazione