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MADDALONI- Se ne parla da 70 anni. Negli ultimi 20 si è ipotizzato anche un progetto, da realizzare mediante lo strumento del project financing. Ma siamo sempre al punto di partenza: nulla di nulla. Il vecchio e inadeguato Cappuccini si prepara ad accogliere (si fa per dire) l’ennesima stagione agonistica nel centenario della fondazione dell’u.s. maddalonese. Ne parliamo con Angelo Campolattano, consigliere comunale del Pd e neodirigente calcistico.

Angelo Campolattano

In 100 anni non è che sia cambiato molto…

E’ giunto il momento per il Comune di Maddaloni di risolvere il problema del campo da calcio: non è più possibile che una città come la nostra non abbia una struttura dove poter far crescere i giovani talenti e, dove, soprattutto, fare in modo che i ragazzini possano giocare vicino casa senza essere costretti a ricorrere ad impianti di paesi vicini.

Vista la struttura attuale bisogna ripartire dal rilancio del progetto di una nuova struttura?

E’ l’ora di riprendere il vecchio progetto di costruzione dell’impianto, verificare se l’area individuata in passato è ancora quella migliore per il campo e, nel caso, aprire un tavolo di confronto tra amministrazione comunale e il privato a cui era stato affidato il piano. Il tutto sempre finalizzato a trovare la soluzione migliore che non esponga il Comune a contenziosi, e che permetta alla città di poter finalmenteavere uno spazio di cui ha bisogno.

I progetti e le buone idee non bastano. Servono finanziamenti…

Il credito sportivo è una grande possibilità. Ma per poterlo sfruttare dobbiamo chiudere il discorso con il privato. Il calcio può essere un’occasione di integrazione sociale importante per Maddaloni per la sua grande capacità di coinvolgimento. E’ opportuno sfruttarlo nell’interesse di tutti quei  bambini a cui, troppo spesso, per carenza di strutture, viene negata una possibilità di stare insieme e di giocare. I tempi sono maturi: è ora di cominciare a lavorare.

Redazione