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MADDALONI- “Redde rationem”. Sulla gestione dei servizi di igiene urbana vanno fatti i conti; tirate le somme e valutare se la spesa di quasi 450 mila euro mensili (puntualmente onorati) vale il servizio reso da tre anni dalla Buttol al territorio. Il tempo delle chiacchiere è finito. Sui rifiuti, per i quali grazie allo stop del termovalorizzatore di Acerra si profila un momento di gestione emergenziale, le opposizioni vogliono scatenare l’offensiva. Ad annunciare l’autunno caldo dei rifiuti è il consigliere Angelo Tenneriello (Maddaloni Positiva).

Angelo Tenneriello

Cosa intende per offensiva politica sui rifiuti?

E’ il momento dei conti e delle responsabilità. Fino ad oggi, i maddalonesi (almeno il 52 per cento che paga la Tari anche per i soliti furbi che definire indecenti è un eufemismo) hanno sempre pagato. Quindi i conti di chi paga tornano. Vogliamo sapere se tornano i conti di chi ha incassato, intendo il Comune nel doppio ruolo di esattore e committente dei servizi, e della Buttol nel ruolo di gestore.

Insomma, fare un bilancio dettagliato dell’operato del comune e della Buttol?

E’ il minimo sindacale che si possa chiedere. Annuncio una serie di mozioni e interrogazioni che vogliono mettere in piazza carte, documenti, valutazioni tecniche, sanzioni e servizi realmente resi. Non è possibile che, in questo territorio, la gestione dei rifiuti debba assumere sempre le sembianze dell’emergenza e della carenza. Ricordo che sui rifiuti un sindaco è stato rimosso e un altro è stato arrestato. Ci sono moltissime, anzi troppe cose, che non soddisfano.

Allora, ci faccia qualche anticipazione, degli esempi?

Cominciamo dall’attualità. Dopo i roghi (sembra dolosi) al mercato ortofrutticolo, la mobilitazione delle forze dell’ordine e le indagini è giunto il momento di dire basta. Basta al comune: metta mano al riordino e all’adeguamento delle strutture, al sistema di vigilanza e di controllo amministrativo. Basta ai concessionari ortofrutticolo e ai venditori responsabili del mancato corretto utilizzo delle strutture. Comune, concessionari e venditori sono tutti colpevoli: non apllicano e non rispettano il regolamento. E soprassiedo, per brevità, sugli anni di comparaggio e amicizia (tra amministratori e amministrati) che hanno scaricati i costi di una simile struttura sui cittadini. Basta con questa vergogna.

E del servizio di igiene urbana che ci dice?

Che cosa non possiamo non dire. Basta un dato: in un territorio dove la raccolta differenziata è ancora al 35 per cento (come sette anni fa), l’intero servizio e la sua gestione sono da bocciare. Vogliamo parlare dell’efficienza dello spazzamento? Dei servizi ausiliari: taglio erba, pulizia caditoie, distribuzione dei sacchetti, campagna di informazione? Che fanno gli ausiliari inviati dalla regione sul territorio? Come funziona l’isola ecologica? Quali controlli sulle scuole, commercianti, condomini e rioni per valutare la differenziata? Potrei continuare all’infinito. Dico solo che chiederò che sia un pool di avvocati ed esperti a certificare ogni singola discrepanza tra il capitolato d’appalto e i servizi resi.

Ma così si va verso uno scontro anche con il gestore…

Lo scontro deve essere globale: con chiunque assume atteggiamenti che non aiutano la corretta gestione dei servizi di igiene urbana. Dai singoli cittadini fino al gestore, passando attraverso l’operato degli amministratori.

Il suo è anche un attacco diretto all’amministrazione…

Questo sindaco sconta un peccato originale: non ha voluto insediare una commissione consiliare di vigilanza sull’appalto Nu ereditato dalla gestione commissariale. Sono troppe le cose che non vanno. Non si può più tacere. Ripeto ora quello che ho detto in Consiglio comunale. “Caro sindaco De Filippo abbi l’ardire di fare scelte coraggiose anche contro i poteri forti; abitudini consolidate, interessi di parte e rendite di posizione”. Se farà questo la città sarà con Lui. Intanto, sulla gestione di un servizio di igiene urbano insufficiente non si può più tacere. La mobilitazione è appena cominciata.

Redazione