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MADDALONI- (di Elio Bove) Ci siamo: il Presidente della Repubblica ha incaricato Giuseppe Conte, ex Presidente del Consiglio, sostenuto da M5S e Lega. Antonio Del Monaco, Portavoce territoriale dei 5S, è stato, in tempi non sospetti, tra i primi a fare il suo nome, quando la soluzione delle urne sembrava quella più credibile, dopo lo strappo di Salvini. Si riparte quindi da un Conte 2.0 e non da un Conte bis, come in questi giorni ha fatto sapere l’On. Antonio del Monaco.

on. Antonio Del Monaco

On. Del Monaco, non ha mai avuto dubbi su Conte…

Nel modo più assoluto. Dai banchi della Camera ho visto crescere, giorno dopo giorno, un vero statista. Adesso i riconoscimenti che non solo europei danno conferma che il M5S aveva visto lontano sul premier Conte. Ha saputo ricucire rapporti ovunque e tenere, fino a quando è stato possibile, un equilibrio di governo, che negli ultimi tempi si è deteriorato. L’endorsement di Trump, il Presidente degli Stati Uniti, è servito a far capire ancora di più lo spessore del personaggio. Siamo in ottime mani.

Ora con la Lega, le poltrone e il partito di Bibbiano come la mettiamo?

E’ finito il tempo delle chiacchiere, degli slogan e delle bugie. Bisogna pensare ad altri e di andare avanti. Il nuovo governo va incontro ad appuntamenti decisivi. La sfavorevole congiuntura economica, i conti pubblici e l’Iva sono le priorità davanti alle quali Salvini è scappato. Con una grande assunzione di responsabilità e mettendo da parte il passato, il nostro riferimento è sempre stato il Paese. Lasciarlo allo sbando, avrebbe fatto comodo solo al leader della Lega, che continua a fare propaganda. E’ successo subito dopo la caduta del governo, quando ha presentato la sua manovra di 50 miliardi. Solo carta straccia e chiacchiere a non finire.

Ci sarà una forte opposizione. Già si invoca la piazza…

Andremo avanti con la nostra appartenenza, con quella passione identitaria, che fa del movimento una forza che fonda i suoi ideali nella onestà, nelle istituzioni, nella lealtà. E’ con la costituzione alla mano, che nasce il governo, che nel parlamento ha trovato la sua maggioranza. Tutto il resto appartiene al mondo delle fiere settimanali dove chi urla di più cerca di vendere il suo prodotto. Non so come abbia fatto la Meloni ad invocare la piazza direttamente dal Quirinale. Non si perde occasione di mettere sotto i piedi il rispetto, la costituzione e le sedi istituzionali.

E nel Movimento che cosa succederà, dopo la svolta?

Lasciamo decidere, come abbiamo sempre fatto, la base. La piattaforma Rousseau ha assunto la funzione di convalida delle decisioni di questi giorni. E’ evidente che nel movimento ci sono diverse anime. Quale occasione migliore per fare chiarezza. Siamo un movimento dove convivono diverse anime, di destra e di sinistra. Questa volta c’è da decidere per il bene dell’Italia e non per il colore politico da scegliere.

Redazione