00 6 min 5 anni

MADDALONI- Quando in gioco ci sono le poltrone, gli interessi, le nomine e gli equilibri (in chiave elettorale per le prossime regionali) allora è meglio tacere. Il problema ospedale non esiste. E se esiste, non è all’ordine del giorno. E se è all’ordine del giorno, non è prioritario. E poi i consiglieri comunali sono alle prese con le elezioni provinciali. Lo slogan è: “Lèvate ‘a miezo, facitece fà ‘o spezziale“. Insomma, la tecnica galenica per la preparazione dei magici equilibri elettorali poltronistici non ammette errori e distrazioni.

Gaetana Crisci

E’ così consigliera Gaetana Crisci?

Della “questione ospedale”, che abbiamo lasciato abbandonato al suo destino, in condizioni strutturali fatiscenti, con carenza di personale, inadeguatezza dei Livelli Essenziali di assistenza e soprattutto sottovalutando le condizioni igienico –sanitarie da terzo mondo, ce ne siamo occupati solo quando apprendemmo che il nuovo Piano Ospedaliero fosse stato trasmesso al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Ministero della Salute per il conseguente accertamento della sua adeguatezza  e la sua approvazione da parte del Consiglio dei Ministri.

Parla della mobilitazione dello scorso inverno?

Tutti armati a difesa della propria Terra.  Per un mese, la notizia tenne banco sui giornali, nelle piazze, nei “Caffè” e poi? Poi …niente. Si raccolse il grido di aiuto di un territorio che sembrava aver ricevuto l’ennesimo schiaffo. Si minacciarono proteste e presidi ad oltranza e poi? E poi… niente.

Poi…niente. E ora?

Il mio intervento, crudo, in un consiglio comunale convocato con un solo punto all’ordine del giorno per discutere di una mozione presentata dalla maggioranza a dir poco insignificante, suscitò reazioni polemiche, critiche e decisamente fuori luogo. E sa perché? perché la Crisci aveva osato mettere tutti difronte alla realtà scomoda delineata dal D.M. 70/2015 e che certamente avrebbe dimezzato l’entusiasmo dei cittadini maddalonesi già ampiamente delusi dalle politiche di questo governo cittadino.Ieri, come oggi, l’ospedale di Maddaloni era e resta Presidio di Pronto soccorso. Sì perché il Decreto Ministeriale impone un nuovo metodo di programmazione dell’assistenza ospedaliera, nella riclassificazione della tipologia dei presidi ospedalieri. Il Governo nazionale,gestisce il sistema sanitario alla stregua di un’azienda cercando di raggiungere risultati con il minor dispendio di risorse disponibili e non tenendo conto delle peculiarità del territorio. Questo modello funzionale dovrebbe garantire una migliore distribuzione delle risorse e una maggiore efficienza dei servizi garantiti all’utenza, almeno questi sono i presupposti. Ma qui parliamo di Sanità, qui parliamo di persone che pagano con la vita il prezzo di scelte approssimative. Come possiamo ergerci a Impresari del sistema sanitario giocando con la vita delle persone? Come possiamo permettere un tale scempio? E lo dico perché il decreto ministeriale non tiene conto del fatto che la Campania risulta avere il primato di Regione con più bassa speranza di vita alla nascita, che risulta tra le Regioni con il più basso tasso di occupazione e sono ben note e documentate le problematiche oncologiche, che il tasso di mortalità generale in Campania è il più elevato in Italia e che i tassi di mortalità più alti si registrano proprio nelle province di Caserta e di Napoli. Forse e dico forse, si doveva fare leva proprio su questi dati tanto tristi quanto preoccupanti per ottenere qualche deroga per i nostri presidi ospedalieri.

Questa è la diagnosi, ma la cura?

Tuttavia dopo il Consiglio comunale, l’opera teatrale continuò con l’incontro in Regione al cospetto del Presidente della Commissione Sanità Stefano Graziano. Un incontro fine a se stesso perché i rapporti come ha più volte sottolineato il Sindaco sono stati interrotti senza giustificato motivo. Ma i cittadini capiranno che discutere di una proposta concreta è un conto, presentarsi ad un tavolo di concertazione senza una proposta diventa irragionevole.  Più volte è stata rappresentata la volontà di parte della minoranza di istituire una Commissione Speciale senza gettone di presenza che potesse mettere insieme energie costruttive e portare nei tavoli sovraordinati dedicati, delle proposte concrete. Istituirla oggi, a tre mesi dal termine per l’approvazione del Piano ospedaliero non avrebbe più alcun senso.  E allora dobbiamo cogliere l’opportunità degli ultimi avvenimenti. Oggi, anche con l’insediamento del nuovo Direttore Generale dell’Asl di Caserta e con una nuova stagione governativa a livello nazionale in cui un ruolo fondamentale potrebbero svolgerlo proprio le forze di centro sinistra l’auspicio è che il nostro Sindaco si attivi nell’immediato per scongiurare l’irreparabile, di considerare la possibilità di chiedere che a Maddaloni possano essere trasferite branchie di medicina specialistica o centri sperimentali evitando che la questione Ospedale diventi l’ennesimo manifesto di una città votata al degrado. E nel silenzio delle istituzioni regionali si provveda a sollevare la questione, adducendo tra le motivazioni anche le violazioni del DM 70/2015, dinanzi al Comitato Tecnico sanitario istituito presso il Ministero della Salute che si preoccupa anche di verificare lo stato di attuazione dei programmi di adeguamento degli ospedali e vigila sul funzionamento dei meccanismi di controllo a livello regionale e aziendale.

Redazione