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MADDALONI- Nella vita le certezze si contano sulle punte delle dita. A Maddaloni, per fortuna,ci sono tre capisaldi incrollabili: l’inciviltà e la strafottenza di una parte (non minoritaria del territorio); l’evasione sistematica della Tari (di metà degli utenti) e le discariche clandestine, abusive, ubiquitarie che tappezzano il territorio. Così, ieri sono state scovate ben tre discariche zeppe di amianto tritato e rifiuti speciali dati alle fiamme. Per la precisione in via Carrarone III tratto ed in località Sagliano. Ma lo sversamento abusivo è uguale per tutti. Dalle aree periferiche nascoste di campagna al centro urbano. Sono ritornate le cataste di mobilio in via Bixio: c’è un bel mobile, tante ante smontate, poi la solita plastica, carte e cartone. Ogni mese, uno sversamento. Il salone del mobile rotto si è trasferito da via Pardo a via Bixio. Ma non ha mai abbandonato via Lima, via Lamia, via Pioppolungo. E in questo caso, come al solito, acqua in bocca: nessuno ha visto; nessuno denuncia; nessuno rileva; nessuno denuncia. Siamo all’indignazione a giorni alterni: giustamente si scatena una rivolta sacrosanta di popolo contro il taglio evitabile e meglio programmabile di alberi. Il giorno dopo, si scopre l’amianto frantumato e bruciato in grandi quantità e vince la rassegnazione e il silenzio. Senza alberi non si vive. Urge una campagna di salvaguardia e ripiantumazione. Ma di amianto si muore. E in quest’ultimo caso, il silenzio non è ammesso.



Redazione