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MADDALONI- Il Movimento Cinque Stelle insiste. E non demorde: ha presentato 305 firme, di altrettanti cittadini maddalonesi, apposte in calce alla petizione popolare contraria al completamento e adeguamento sismico dell’attuale casa comunale di piazza Metteotti. Il completamento non s’ha da fare. indipendentemente da tutte le valutazioni finanziarie, amministrative e giuridiche, il Movimento Cinque Stelle spinge e pretende che sia “valutata una destinazione d’uso alternativa”. La proposta grillina si base su tre capisaldi. primo: gli uffici comunali (viste le mutate esigenze logistiche) vanno allocate presso altra sede. Secondo: la sede monumentale del Sedile dell’Università diventi la “Casa della Trasparenza” cioè il luogo dove mostrare alla città documenti pubblici qualificanti (Puc, progetti Rfi e altro) nonchè spazio per attività culturali. Terzo, prevedere un intervento di riqualificazione urbanistica: abbattere la restante parte semiricostruita e riorganizzare le piazze restanti. E’ la cosiddetta “agorà cittadina”. Tutto questo è diventata una richiesta formale inviata al sindaco Andrea De Filippo ai sensi dell’articolo 33 dello statuto comunale. Poi esiste una parte non scritta della petizione che suonerebbe così: è il momento di avviare un confronto serrato sulla questione irrisolta del crollo della casa comunale; è il momento delle decisioni definitive; è il momento delle scelte responsabili ed è il momento di uscire dal torpore amministrativo. Comunque la si pensi in meritevole la massima coniata per l’occasione dal geometra con i baffi Mario Barbato: “Big Ben ha detto stop. Il tempo dell’attendismo amministrativo è scaduto”.

Redazione