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MADDALONI- Visto il disastro organizzativo e i disagi gravissimi patiti, il territorio davvero avrebbe meritato di più. Invece, sembra che i lavori di pubblica utilità siano una gentile concessione a noialtri sudditi senza dignità e diritto di parola. Sebbene la manutenzione ordinaria e straordinaria della provinciale 335 o via Forche Caudine sia stata chiesta a gran voce in Prefettura sia alla Provincia che all’Anas, è stata fatta ignorando le più elementari regole di rispetto del territorio: informare gli enti territoriali, informare i cittadini-utenti, magari predisporre servizi alternativi. L’inferno patito è negli occhi e nella mente di tutti: traffico bloccata per giorni dentro e fuori il centro abitato. Eppure non è bastato. Insomma, comunque alla fine il fine giustificherebbe i mezzi: abbiamo ottenuto il rifacimento del manto stradale. Ed ecco la beffa: lavori realizzati a singhiozzo e con il contagocce. Rifatto il tappetino, non sono state asfaltate le piazzole di sosta dove sono rimasti abbandonati pure i rifiuti. Le discariche c’erano e le discariche sono rimaste. L’asfalto consumato c’era e l’asfalto consumato è rimasto. Molti i disagi e pochi i vantaggi. Ancora una volta ai sudditi si dà il minimo per la sopravvivenza. E poi il capolavoro è stato fatto con lo spezzatino delle competenze. Si tratta di un capolavoro dell’ottusità burocratica: una porzione di strada è del comune; un tratta della provincia e un’altra ancora dell’Anas. Risultato? Asfaltato il tratto di competenza dell’Anas e non quello del comune che dovrebbe, con i soldi dei cittadini, asfaltate un tratto di strada dove scorre traffico sovracomunale e interprovinciale. Così da una parte c’è il tappetino nuovo, dall’altra il mosaico di rattoppi. E su tutto dominano le piazzole non asfaltate zeppe di rifiuti. Il capolavoro è servito.

Redazione