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Dopo l’annuncio dell’adesione a “Campania in movimento” abbiamo approfondito le ragioni della scelta della consigliera comunale Gaetana Crisci.

Gaetana Crisci

Come ha maturato la sua decisione di aderire a “Campania in movimento” e quali le ragioni che l’hanno spinta a questa scelta?

Non mi sottraggo a questa intervista né al confronto con “radio marciapiede” se mai dovesse ritenersi necessario. Ancora una volta, la Crisci deve motivare, giustificare, sviscerare le ragioni che l’hanno portata ad aderire ad un gruppo politico piuttosto che ad un altro. E se ai maddalonesi interessa più il gossip politico che l’impegno che quotidianamente dedico alla mia città, non posso certo biasimare chi ci osserva con occhio disilluso e disorientato. Non posso non comprendere chi ci commenta con fare grottesco. Sa, troppo spesso l’accreditamento di una persona è alla mercè del chiacchiericcio sterile e privo di qualsivoglia utilità. Non si parla della Crisci quando le viene negata “per ragioni di opportunità” la discussione in consiglio comunale di mozioni di una certa utilità sociale; non si parla della Crisci quando non vengono portate in discussione le sue interrogazioni perché ha osato scrivere nel testo  “si richiede risposta scritta ed orale”, pratica tra l’altro adottata finora anche da altri consiglieri compreso l’attuale sindaco quando militava nelle file dell’opposizione , ma interessa l’adesione della Crisci ad un movimento civico. Non si parla della Crisci quando le sue richieste formali che pendono sui tavoli del Segretario Generale non trovano alcun riscontro; non si parla della Crisci per l’impegno che garantisce all’interno delle Commissioni, ma si parla della Crisci quando si vuole spostare l’attenzione sul “nulla”. Non crede sia una mancanza di rispetto? Mi si chiede perché “Campania in movimento”, mi viene da dire “Perché no, Campania in movimento”? Sarebbe stato diverso se avessi deciso di aderire ad uno dei tantissimi gruppi civici, tra l’altro inconcludenti e non strutturati che proliferano sul territorio maddalonese?

La sua elezione è stata molto tormentata. Ha scelto di abbandonare la lista “Con De Filippo Sindaco, ha avviato una dura battaglia per la trasparenza amministrativa e le periferie. Ora la sua ulteriore scelta è in linea con le sue battaglie?

Questa domanda è pretestuosa e finalizzata solo a creare polemiche. Ma rispondo in maniera serena anche a questa curiosità che credo sia comune a tanti maddalonesi. Mi sono candidata per la prima volta nel 2017 con la lista “Rinascita maddalonese”, lista messa in piedi proprio dal Consigliere Alfonso Piscitelli a sostegno del candidato sindaco Andrea de Filippo. Tutti ricordano poi cosa avvenne e chi decise di porre fine a quella esperienza amministrativa. Nel 2018 mi candidai nella lista “Con De Filippo sindaco” appoggiando ancora una volta, coerentemente a quanto fatto l’anno precedente,il candidato sindaco Andrea De Filippo. Lo feci con un entusiasmo ancora più vivo perché fu proprio l’attuale sindaco a volermi nella sua lista. Ho sostenuto l’attuale sindaco p.t. perché tra i candidati era sicuramente la persona con più esperienza politica e perché condividevo quanto diceva puntualmente nelle sue campagne elettorali: come si fa a dire che non sono un bravo sindaco , se non mi viene data la possibilità di governare. Ricordo però  prima a me stessa e poi a chi mi legge che il mio elettorato era composto principalmente da persone sfiduciate, deluse e stanche di promesse elettorali che si susseguivano di anno in anno come se fosse un rewind di una partita già vista. Ricordo anche che la sottoscritta si è insediata 4 mesi dopo la proclamazione degli eletti. Un tempo ragionevole ed adeguato affinchè alle promesse elettorali seguisse almeno un impegno dichiarato da parte del primo cittadino verso i quartieri più disagiati. Impegno che ancora oggi, dopo un anno e mezzo dall’insediamento non è mai stato annunciato. Quale è stato il mio comportamento riprovevole? Scegliere di stare dalla parte dei più deboli? Scegliere di dare una voce a chi continuava a perdere la stima anche nei confronti del suo vicino di casa? È stata questa la mia colpa? Scegliere di vivere la politica come “servizio” al servizio del prossimo? Non c’è che dire, il retaggio culturale sulle fantasie politiche nella nostra città non teme confronti. Perché mai la mia scelta non dovrebbe essere in linea con le mie battaglie? Forse lei, o chi la pensa come lei è a conoscenza di qualche cosa che a me sfugge? Sa non capisco qual è il problema: la Crisci, “Campania in movimento” o il consigliere Alfonso Piscitelli?

Non crede che la politica tutta, nelle sue varie forme organizzative e il Consiglio comunale soffra di un deficit di competenza e credibilità?

Credo che la buona politica la fanno le persone. Ci sono persone credibili e altre meno credibili, competenti e meno competenti. Credo che sia nella coscienza e nell’etica di ognuno, una volta accertata la propria inadeguatezza avere il coraggio e l’umiltà di fare un passo indietro. Del resto nessuno può decidere per l’altro e forse le lacune che posso vedere io nel mio interlocutore, può rifletterle anche un terzo verso di me. Rispetto chi non la pensa come me, vorrei essere rispettata se la penso diversamente dagli altri. In fondo non dovrebbe essere questa la chiave di lettura della democrazia?

Crede che la sua scelta possa sorprendere chi fino ad oggi l’ha seguita?

Non faccio politica per essere seguita. Metto a disposizione la mia competenza e la mia voce all’interno delle sedi istituzionali nel mero interesse dei cittadini. Chi mi ha seguita finora è consapevole di questo e non sarà certo la mia adesione ad un movimento politico civico ed indipendente a fargli cambiare idea. Spero di aver dato tutte le risposte alle domande più gettonate di radio marciapiede e mi auguro che da domani si cominci a parlare di argomenti più interessanti e sicuramente più utili alla mia meravigliosa città.

Redazione