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MADDALONI- E’ un “cimitero industriale” in pieno centro. Questo è diventato come il altre aree della provincia) il più antico sito di elettrotecnica ed elettronica della provincia. Il futuro dell’ex fabbrica MF Componenti è un rebus.. Forse la questione più complicata è la gestione della procedura fallimentare: a 8 anni dall’omologazione del concordato preventivo (approvato dal Tribunale di Milano) non c’è via d’uscita per gli ex dipendenti che sono creditori privilegiati. E’ andata deserta anche la sesta asta, indetta sempre dalla sezione fallimentare del Tribunale di Milano, perchè nessuna offerta è giunta al liquidatore giudiziale Pietro Paolo Rampino per una  cifra fissata al di sotto dei quattro milioni e 900 mila euro. Altro rebus: il prezzo dei cespiti immobiliari, delle vaste aree di pertinenza e del campo di calcio è probabilmente troppo alto e poco realistico, non aggiornato visto che i capannoni, devastati dalle fiamme per ben due volte, dovranno essere anche bonificati dalla diffusa presenza di amianto. E l’ultimo rebus, forse anche il più inquietante, è quello ambientale: la fabbrica contiene ancora strutture in amianto non più manutenute e mai rimosse. Quindi è un vero problema ambientale che si aggiunge alla questione del decespugliamento e rimozione dei rifiuti ordinata dal Comune di Maddaloni. E poi c’è l’ultima delle incognite: quale è il futuro urbanistico del sito? Su questo l’orientamento dell’amministrazione comunale sembra univoco: niente deroghe o facilitazioni urbanistiche. Rilanciata l’idea della creazione di un «Polo funzionale al servizio del Policlinico». Insomma, l’ex MF Componenti è per Maddaloni quello che l’ex area Italsider a Bagnoli è per Napoli. Una risorsa territoriale, a vocazione marcatamente terziaria, con un futuro tutto da pianificare e inventare.

Redazione