00 3 min 5 anni

MADDALONI- E’ Andrea De Filippo il collante e pure la ragione d’essere politica della maggioranza. E se non c’è il sindaco si sentono cigolii, sgrammaticature, posizioni disarticolate. Così al netto dei siparietti accade che i consiglieri comunali votino cose di cui ignorano ragioni, tempi ed obiettivi. E’ il caso della “proposta-progetto per la messa in sicurezza della statale 265” da consegnare alla Prefettura, di fatto ente committente, che la sottoporrà al giudizio dell’Anas. Invece. è venuto fuori un pastrocchio. E pure l’assessore D’Alessandro è finito gambe all’aria. Si è detto che la proposta nasce da un gruppo di residenti mentre è il frutto di un confronto tra cittadini di Valle di Maddaloni e Maddaloni (tra cui alcuni residenti) sull’alto tasso di mortalità, dalla ribellione contro il divieto di svolta a sinistra che dura da tre anni (e non da qualche mese), dalla cancellazione di passi carrabili e dei diritto di transito per tutti i frontisti. Non si è detto che l’approdo in Consiglio Comunale non aveva nessuna valenza se non quella di pareggiare la posizione del Consiglio Comunale di Valle di Maddaloni che all’unanimità ha voluto sposare le ragioni del “Comitato per la sicurezza sulla 265” e che, come espresso dal sindaco Buzzo e ovviamente da Andrea de Filippo, sosterrà anche la “proposta” con un voto possibilmente congiunto dei due consigli comunali. In sintesi, un atto di solidarietà istituzionale, il riconoscimento di una comune emergenza, una battaglia di civiltà, una lotta a sostegno dei principi inalienabili della sicurezza. Tutto qui: un voto simbolico, puramente morale di adesione alla lotta contro l’alta incidentalità, e non approvazione di opere o progetti. Si tratta di un appunto, in versione grafica, di tutte le criticità denunciate dai due comuni sui cinque chilometri. L’appunto sarà acquisito dalla Prefettura e trasformato in una richiesta all’Anas affinchè formuli, questa volta per davvero, una serie di progetti e interventi secondo criteri di priorità. Quindi non c’era nulla da approvare. La vera battaglia inizia ora: strappare all’Anas opere vere in tempi brevi. Quando manca De Filippo è grande la confusione sotto il cielo della maggioranza. Come mai?

Redazione