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Sta assumendo contorni inaspettati, quella che doveva essere la scappatella di una giovane sanfeliciana della frazione di Polvica. Come accennato ieri le ricerche dei carabinieri sono state sospese perché la diciassettenne si è presentata agli uomini dell’Arma denunciando il padre: maltrattamenti e violenza sessuale. La minorenne ha tenuto un’intera frazione col fiato sospeso lo scorso 17 settembre, quando i genitori, che tra l’altro facevano rientro dall’Ospedale perché la mamma non si era sentita bene, non trovandola a casa hanno prontamente lanciato l’allarme. Già da subito si è capito che l’allontanamento era del tutto volontario. La giovane, attraverso messaggi audio, ha fin da subito dichiarato di voler vivere la propria storia d’amore ostacolata da padre. Infatti la ragazza non si è allontanata da sola ma con quello che considera l’amore della sua vita, un ventiduenne di origini siciliane conosciuto qualche tempo prima in un paesino limitrofo. Ieri, la svolta che nessuno aspettava: la giovane si è recata in una stazione dei carabinieri della compagnia di Catania dove ha denunciato il padre per maltrattamenti e violenza sessuale. Una denuncia gravissima si diffonde subito nella piccola frazione condivisa con Nola, lasciandola incredula. La famiglia è sicura: è stata manipolata, è plagiata. “Mia figlia – ha affermato il papà stupefatto – non ha mai lasciato casa da sola. Nemmeno il pullman da Polvica a Cancello ha mai preso sola, figuriamoci se si allontanava”. Indipendentemente da chi dice la verità e chi mente, la famiglia sta vivendo un dramma nell’uno e nell’altro verso. “Da quando c’è lui nella sua vita, mia figlia è letteralmente cambiata. Anche per questo volevo quella persona per mia figlia. Vive da solo, non ha un lavoro, non conosciamo nulla di lui, in quanto da quello che sappiamo il padre e la madre hanno vissuto da sempre separati già alla sua nascita e attualmente vivono in due posti diversi della Sicilia”. Emergono poi dei dettagli inquietanti. Sembrerebbe che finora i due innamorati, lei diciassettenne lui ventiduenne, avrebbero soggiornato in un bed&breakfast. “Come hanno potuto ospitarli – si chiede il padre visto che mia figlia è minorenne e non ha con sé i documenti, lasciati qui a casa”? Ma le accuse della giovane sono molto gravi. “Nego nella maniera più categorica – ha dichiarato ancora l’uomo – anzi credo sia stata indottrinata molto bene. Non posso pensare che per violenza si intendono gli urloni che ultimamente lanciavo a mia figlia quando tornava alle due di notte, cosa mai avvenuta prima che conosceva questo ragazzo. Allora un padre non può più neanche richiamare la propria figlia di diciassette anni”? Sul caso indagano i carabinieri catanesi che probabilmente valuteranno sull’affidamento della minore. “Mia figlia ha sbagliato – conclude il padre – e seppur la cosa è molto grave, le porte di casa sono e resteranno sempre aperte per lei”.

Redazione On Line