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MADDALONI- Shuntatori, interratori, avvocati, esperti di logistica, furbetti della concessione edilizia a pochi metri dai binari. Un milione di euro di danni. Una scarica di mazzate giuridiche (sconfitte in Tribunale, Tar e Consiglio di Stato). E poi il pagamento dei danni. Non è finita: ci sono ancora i consulenti che vogliono essere pagati. Questo in sintesi un disastro quarantennale urbanistico senza precedenti. E poi c’è il danno erariale procurato che deve essere ancora approfondito. Su tutto questo, la firma della convenzione tra comune e Rfi sembra come un lavacro: monda tutte le incapacità di una classe dirigente che non c’è. Abbiamo raccolto le prime impressioni, a caldo, del sindaco Andrea De Filippo.

E venne il giorno della firma. ma il territorio sembra non consapevole di quanto è accaduto e sta per accadere…

Come ho detto in Consiglio Comunale, in occasione del voto ad unanimità per la firme della convenzione con Rfi, scontiamo una stagione in cui abbiamo sperimentato una oggettiva difficoltà a decidere. Ma attardarsi in valutazioni postume non serve a nessuno. C’è il presente da gestire il futuro da programmare.

Allora parliamo del presente e di questa firma attesa da 40 anni…

Se c’è questa firma è perchè prima c’è stata una chiara e univoca scelta politica e poi amministrativa. Abbiamo deciso di inaugurare (su più versanti) una stagione vera, (non annunciata) di composizione di dissidi storici. L’obiettivo non è la quiete o il quietismo amministrativo ma porre le basi per un futuro davvero possibile per la città. Chiudere 40 anni di liti è un passaggio assolutamente necessario.

Insomma, non si amministra e fa politica nelle aule dei Tribunali?

Magari fosse così semplice. Sarebbero sufficienti gli avvocati. Passiamo al concreto: con questo accordo abbiamo posto le basi del più grande intervento di opere pubbliche mai conosciuto in città E questo lo dico senza tema di essere smentito.

In cifre, di cosa parliamo?

Chiudiamo 40 anni di liti pianificando opere per un importo complessivo per 40 milioni di euro. Questo non è l’auspicio e nemmeno l’annuncio del sindaco ma la stima contabile ufficiale di Rfi che sarà l’ente su cui ricade la totalità dell’onere di finanziare, progettare e realizzare le opere.

Una ricaduta non indifferente in tempi di redazione del Puc…

Con questa firma si realizzano opere che potenzieranno, miglioreranno, trasformeranno le infrastrutture viari, i servizi e la città. composizione dei dissidi per il futuro della città. 40 anni di liti. Basi del più grande intervento di opere pubbliche. 40 milioni. Con firma per trasformare la città. Certo, in un discorso di pura valutazione ragionieristica, si potrebbe sempre dire: si poteva fare meglio. Si poteva fare di meglio. Ma abbiamo lavorato affinchè si potesse trarre il massimo vantaggio.

Ripete che non si tratta solo di opere. In che senso?

Prima di tutto, è stata avviata una vasta campagna di scavi archeologici che ha riscritto e sta riscrivendo la storia del territorio. Almeno, così come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi. E questo è il volano per la rivalutazione e il rilancio del grande patrimonio monumentale. Abbiamo lavorato. Reperti archeologici.

E l’altro aspetto, quale è?

Chiediamo di formalizzare, in maniera trasparente, che con le opere arrivino riposte occupazionali per il territorio. E questo non è un dettaglio ma un punto qualificante. Ringrazio il consiglio comunale, che condivide questo orientamento, e che ha approvato all’unanimità la firma della convenzione.

Ha detto che più inaugurare delle opere si inaugura un nuovo metodo. In che senso?

Andiamo avanti con la metodologia del dialogo alla pari con Rfi. Ho parlato di “metodo Gentile” che non è basato sui contenziosi di carta bollata ma su trattative vere , trasparenti e costruttive. Dico di più: farò, faremo e farei lo stesso per altri contenziosi e altre questioni ataviche.

Redazione