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MADDALONI- Stop and go. La Maddaloni alle prese con la redazione del Puc va avanti a singhiozzo o a scatti. Dopo il significativo passo in avanti dell’approvazione delle linee guida strategiche, arriva lo stop dell’annullamento in autotutela del bando per l’«aerofotogrammetra e delle cartografia digitale», senza il quale l’intero iter di adozione si ferma. Ed ‘ la sesta frenata in ordine di tempo in 11 anni: per ben due volte per l’aggiornamento delle normative provinciali e regionali e quattro per il commissariamento del comune e il dissesto finanziario. Adesso, mancherebbero all’appello nove mila euro. Una inezia che dovrebbe far saltare sulla sedia partiti e movimenti. Invece, l’attenzione è sapientemente spostata sul “panem et circences“: Giggione si o Giggione no? Si perde tempo in sciocchezze ma non un minuto per discutere del futuro del territorio. C’è qualcosa di più importante di questo? Ancora una volta il confronto sul futuro è sequestrato, monopolio esclusivo di addetti ai lavori, studi professionali e qualche politico.La logica è sempre la stessa: vantaggi per pochi e disagi o mancanza di sviluppo per tutti. Si fa con il Puc quello che è successo con Rfi in 40 anni: cause e incarichi per pochi e disagi per la città. Sembra proprio che gli studi sul territorio, propedeutici e indispensabili, sono il tallone di Achille di tutti i sindaci: per approdare alla redazione degli studi geologici, sono stati necessari: un interveto dell’Ordine regionale dei Geologi, un esposto all’Anac e una serie di direttive del Genio civile. E ora si ricomincia con l’ «aggiornamento della cartografia tecnica in forma numerica». E stavolta nessun sa davvero se, a quasi due mesi dalla scadenza per l’adozione (data ultima annunciata dall’amministrazione comunale), si riuscirà a uscire dalla paralisi.

Redazione