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È chiaro che la notizia della settimana è il risultato delle elezioni provinciali. 

Pasquale Crisci di Santa Maria a Vico è stato eletto ottenendo voti anche dagli altri comuni. Rinnoviamo gli auguri di buon lavoro.

Un’elezione questa però che comporta non poche conseguenze nei già difficili equilibri della maggioranza cittadina, tutta tesa ai preparativi per le prossime elezioni comunali della prossima primavera. Le quotazioni di Pasquale Crisci come prossimo candidato sindaco sono aumentate sensibilmente. Potrebbe anche non esserlo, ma quantomeno avrà l’ultima parola in merito, anche perché se farà una lista a sua immagine e somiglianza avrà la fila alla sua porta. 

Anche a San Felice a Cancello le elezioni provinciali hanno portato un piccolo strascico: il gruppo di Forza Italia abbandona Forza Italia. Qui potremmo aprire un papello sulla crisi dei partiti, ma non è questa la sede. Qualche commentatore prevede prossimi guai per Giovanni Ferrara, ma non ci pare proprio anche perché gli stessi che dovrebbero creargli problemi sono gli stessi che hanno fatto il diavolo a quattro per fargli rimangiare la prima giunta tecnica. Ma poi come l’esempio di Pasquale Crisci insegna questi volevano il voto del partito così a prescindere, invece di costruirlo, ma come lo si può costruire se sei stato eletto da manco sei mesi!? Questi pensano di essere dei Napoleone della politica e non si rendono contro di essere dei Murat. 

Rimanendo sempre a San Felice, giusto per far capire il livello della politica locale, il capogruppo in consiglio del M5s ha accusato che nella capogruppo tenutasi per stilare l’odg del prossimo consiglio comunale del 07.10.2019 si è tenuta – a detta di Bernardo – si è tenuta in maniera poco ortodossa e sono stati inseriti punti non discussi. Addirittura, il gruppo del M5s esultava su Fb per il fatto che i punti portati in capigruppo erano stati tutti accolti, per poi però scoprire l’amara verità il giorno dopo e cioè che sui tre punti proposti solo uno era stato inserito nell’odg. Un altro Murat che si crede Napoleone. Bernardo chiede al sindaco Ferrara spiegazioni, ma basterebbe andare a prendere il verbale della seduta, che dovrebbe essere stato firmato da tutti per capire che cosa è successo. Ma siamo a San Felice e con tutto il rispetto non sappiamo se un verbale della seduta sia stato stilato. 

Se San Felice piange, Arienzo non ride. Ritornando alle elezioni provinciali vi è il curioso caso di Francesco Crisci 1981 che non ha potuto votare. Sembra che il Comune non abbia informato l’Ufficio Elettorale di Caserta della surroga avvenuta. Se fosse vero sarebbe davvero una grave mancanza, sicuramente una pessima figura.

AGGIORNAMENTO: proprio mentre scrivevamo questo articolo Luciano Bernardo ha mostrato su Fb (non si mai si facesse un comunicato) un documento che porta l’integrazione dell’odg con i due punti mancanti. Le lamentele hanno avuto effetto quindi. Ma la cosa interessante è che magicamente per il M5s tutto ora è ortodosso, va tutto bene, nessuna irregolarità. Hanno avuto quello che volevano. Anche questa è la politica a San Felice a Cancello.

Alfredo Ferrara