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MADDALONI- E il vicesindaco Gigi Bove va in ospedale. Per conto del sindaco Andrea De Filippo ha personalmente avviato una verifica sugli effetti del blocco delle sale eoperatorie, fatta ececzione per le urgenze indiffereibili.

Il vicesindaco Gigi Bove

Con il blocco dei ricoveri cresce la preoccupazione per il blocco a catena di tutte le attività. Che fare?

In nome e per conto del sindaco Andrea De Filippo, massima autorità sanitaria sul territorio, abbiamo messo nero su bianco le fortissime preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare che non ha precedenti. In passato c’erano state condizioni analoghe, causate dai medesimi problemi di manutenzione, ma i tempi erano stati molto più celeri e le scadenze quasi immediate. Invece, non si intravede la fine del tunnel.

Vi fate carico del forte clima di preoccupazione che si respira nelle corsie?

Ci facciamo carico anche dei disagi gravissimi e taciuti scaricati sul’utenza. E si badi bene non parlo solo dell’utenza territoriale, stiamo parlando di accessi su scala provinciale e interprovinciale.

Pertanto cosa avete scritto?

Primo: abbiamo certificato, se mai ce ne fosse ancora bisogno, lo stato di forte preoccupazione per il forte rallentamento delle attività dell’ospedale. Basterebbe solo questo per dire quanto è grave la situazione.

Andata anche oltre le ripercussioni sui servizi?

Certo. C’è stato una grave mancanza da parte della dirigenza dell’Asl. Abbiamo appreso dalla stampa la chiusura. Una cosa inaudita. Ancora peggio: non c’è stata nessuna forma di divulgazione di notizie ufficiali nè sulla natura, nè sulla durata e soprattutto sulle ricadute di lavori sui disagi procurati. Tutto questo è inaccettabile.

Oltre la denuncia, cosa vi aspettate?

La divulgazione sulla conclusione certa dei lavori. La documentazione sulla natura dei lavori. Risposte da dare all’utenza sulla ripresa delle attività. Cose concrete da cui non ci si può sottrarre.

Redazione