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MADDALONI- Occupato il “Varco Ficucella”. La situazione all’Interporto Sud Europa precipita. Sono scadute tutte le scadenze. Tutti i cronoprogrammi occupazionali, gli accordi per il turn over, per le riassunzioni a scaglione e per la riapertura progressiva dei cantieri sono saltati. Ad uno ad uno è salatato ogni singoli passo avanti costruito faticosamente dalla mediazione del sindaco Andrea de Filippo e dai sindacati. Con lo slogan “L’Interporto non mantiene gli impegni”, questa mattina, è stato chiuso l’ingresso principale e della struttura intermodale. E si sono ripetute le scene viste mille volte: code, proteste e arrivo della Polizia. La mobilitazione era nell’aria. Settembre doveva essere il mese delle riassunzioni. Invece, ad ottobre inoltrato è tutto fermo. Ma la protesta clamorosa è stata preparata da uno stillicidio di eventi negativi sotto il profilo occupazionale: 12 edili (in forza alla Sogesa) sono stati licenziati; .notificati dieci avvisi di garanzia ad altrettanti operai dopo le proteste dello scorso mese di maggio; fermo il ritorno a scaglione nei cantieri della quasi totalità degli edili: la seconda ondata di assunzioni presso i capannoni affidati, in quel di Maddaloni all’Edimo, non c’è stata. Ed è spuntata pure la permanenza delle committenze che sono tutte a tempo determinato. La vera emergenza temuta è il blocco della continuità operativa e del cronoprogramma delle opere. Da qui la mobilitazione, come non si vedeva da anni, cioè il blocco del “varco Ficucella”. L’autunno caldo occupazionale è incominciato.

Redazione