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MADDALONI- Pressing continuo dopo il blocco della sale operatorie, la sospensione dei ricoveri con la garanzia esclusiva dello svolgimento degli interventi chirurgici in emergenza indifferibile. Nuovo confronto tra la direttrice sanitaria Antonella Foglia e l’on. Antonio Del Monaco sull’evoluzione e sui tempi di ripristino dei servizi. Ne parliamo con il membro della commissione bicamerale antimafie.

Luigi Di Maio e Antonio Del Monaco

Allora quale è la prognosi per il blocco operatorio “malato” e oggetto di lavori urgenti e indifferibili?

Ci sono delle novità Diamo subito che la prognosi non è più riservata: esiste un calendario ed ci sono delle scadenze certe e non più remote o indeterminate.

Quali sono?

Ci eravamo lasciati con la promessa della imminente riapertura della seconda sala operatoria. Esiste invece una prospettiva molto più rosea: il Dipartimento di Igiene Sicurezza della Federico II, stamattina, ha condotto analisi microbiologiche su tre ambienti del blocco chirurgico. In caso di esisto positivo, già lunedì, tre sale operatorie potranno ritorna in funzione.

Insomma, sarebbe ripristinata la condizione precedente allo stop?

Si, sarebbe la quasi fine dell’emergenza. fatto che permetterebbe di riavviare l’attività chirurgica di elezione e sbloccare i ricoveri. Ma mancando l’ufficialità d’obbligo il condizionale.

E per la quarta sala operatoria?

I lavori continuano. C’è di più: la riattivazione del nuovo impianti di microclimatizzazione (attesa per il 21 ottobre) partirà proprio dalla quarta sala operatoria per poi essere estesa a tutti gli altri ambienti.

Prospettive incoraggianti allora?

Non ci basta. Gestire l’emergenza e fare lavori indifferibili non basta. Questo è un film che abbiamo visto mille altre volte. Anche nel marzo 2018 furono fatti i lavori. Ma poi siamo tornati al punto di partenza. Serve un piano di riqualificazione. Ho detto a chiare lettere che l’ospedale di Maddaloni deve ritornare ad essere funzionante, funzionale e deve risplendere di luce propria. Se qualcuno tenta di offuscarne l’immagine, la professionalità o di metterlo in ombra, allora ci mobiliteremo.

Ritornano i toni minacciosi?

Ma quali minacce. Qui, è in ballo la sanità pubblica e si parla di servizi essenziali. L’ho detto e ripetuto alla dirigenza ospedaliera: se vi vuole remare contro l’ospedale saremo la spina nel fianco. E’ ora di invertire la rottà.

Oltre le sale operatorie, c’è dell’altro?

Abbiamo chiesto che si proceda all’installazione della camera calda all’ingresso del Pronto Soccorso. Ci opporremo con tutte le forze a qualsivoglia ulteriore rinvio. Deve essere fatta subito. Non ci interessa che in futuro dovrà essere costruito un nuovo Pronto Soccorso. Il futuro remoto non è compatibile con una dignitosa gestione dei servizi sanitari. I lavori devono essere fatti subito, là dove c’è il Pronto Soccorso.

E la facciata fatta a metà?

C’è una nuova data: entro 10 giorni dovrebbero cominciare i lavori di completamento. Staremo a vedere. Continueremo a svolgere un’azione di vigilanza costante e permanente. Saremo le sentinelle poste a guardia dell’ospedale.

Redazione