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di Luigi Ottobre

Carlo ancelotti, allenatore del napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro l’hellas verona, 8ª di serie a

Ha letto le parole del presidente? Resterebbe a Napoli 10 anni? Ho sempre detto che mi trovo bene a Napoli, ma oggi la mia priorità è parlare della mia squadra e del ciclo di partite che dobbiamo affrontare, non del mio rinnovo. Non mi va di commentare le parole del presidente. Sono comunque parole che vengono dal cuore, magari alcune anche un po’ forti. Dopo 15 giorni ha voluto chiarire diverse cose, sono uscite molte frottole e tutti gli spifferi mi hanno fatto venire il raffreddore”.

Non si può non domandargli di Insigne – “Ha fatto un ottimo inizio di stagione. Molto bene nelle prime partite, poi ha cambiato un po’ la sua posizione e ha avuto un attimo di sbandamento. De Laurentiis ha fatto notare questo. Per noi è un giocatore fondamentale, quando è allegro si esprime al meglio, quando è un po’ ombroso non tira fuori il massimo. Gli ho voluto far notare questo con un gesto forte come la tribuna a Genk, ma ora si sta allenando bene e sono convinto farà bene in questo ciclo di gare. Perché la tribuna? Si è comportato male, non allenandosi a dovere. E’ successo lo stesso con Younes. Chi non si allena bene, non gioca e questo i giocatori lo sanno. Dove si esprime meglio? Per me in avanti, sul centrosinistra”.

Capitolo rinnovi – “Si parla di questi rinnovi da molto e se ne parlerà ancora. I due stanno avendo un ottimo rendimento in campo. Come ha detto il presidente, la società ha fatto la sua offerta e c’è la volontà di tenerli. Poi ci vuole una risposta da parte dei giocatori a questa offerta, starà a loro valutare cosa è meglio per il loro futuro. C’è stata un’offerta ponderata da parte della società ai giocatori e al loro entourage”.

Sono esagerate le critiche alla squadra? “Alcune sono state inventate e se valutiamo il percorso alcune cose sono state fatte bene. Ad esempio, abbiamo capito che i nuovi aumentano la nostra qualità. Alcune prestazioni sono state di livello molto alto, abbiamo battuto i Campioni d’Europa e abbiamo dimostrato sempre un’idea di gioco, tranne contro il Torino. Facendo il paragone con le altre squadre, abbiamo anche avuto pochissimi infortuni e stiamo bene anche da questo punto di vista”.

In cosa occorre migliorare secondo lei? “Bruciano i pareggi con Genk e Torino, che ci possono stare, e la sconfitta con il Cagliari, ma in Champions siamo in testa al girone. Noi valutiamo oggettivamente la situazione e non vediamo tutto questo dramma, né io, né il mio staff, né la società. La serenità di De Laurentiis testimonia tutto questo”.

Su Lozano, uscito malconcio nella sfida del suo Messico contro Panama – “E’ rientrato ieri sera e ancora non gli ho parlato. Si tratta solo di una botta e domani valuteremo se sarà disponibile per andare in panchina o per la gara successiva. Da un giocatore come lui ci aspettiamo tutti di più, ma si è allenato con noi dal punto di vista tattico solo sei volte. Abbiamo bisogno di conoscerci meglio. La sua posizione? Io lo metterei nella posizione in cui ha giocato meno, ovvero punta centrale. La sua qualità migliore è l’attacco della profondità senza palla, vede prima degli altri. Nella rosa non c’è un altro giocatore con le sue caratteristiche. Deve esserci, però, un adattamento a questa posizione da parte sua e della squadra. Ha preso una botta ma per domani il problema principale è il viaggio che ha dovuto fare “.

Il Napoli deve crescere in personalità? La personalità sta nel carattere e quello è difficile da cambiare. Noi abbiamo qualità e dobbiamo metterla tutta insieme sapendo alla perfezione ciò che va fatto in campo. Dobbiamo ancora inserire tutti i giocatori”

Ha in mente la formazione di domani? “Non mi sbilancio. Cambiare qualcosa in attacco non significherebbe perdere la propria identità, ma adottare le giuste contromisure viste le caratteristiche dell’avversario. Giocheremo diversamente rispetto alla gara contro il Torino perché l’Hellas è una squadra diversa“.

Si aspetta una reazione dalla squadra? “E’ fondamentale tornare a fare punti e migliorare gli errori fatti nel ciclo precedente, che comunque non è da buttare. Con più determinazione sotto porta, i punti persi contro Torino e Genk si potevano conquistare“.

Sente un clima ostile intorno alla squadra? “Io guardo i dati di fatto e il San Paolo ha avuto una grande reazione nella gara contro il Brescia. Sembra che anche domani contro il Verona, ci sarà una grande affluenza e questo è importante. Poi c’è una tendenza ad accentuare le critiche, soprattutto nei periodi di pausa, ma come si dice in Toscana le chiacchiere se le porta via il vento”.

sul tema del razzismo – “C’è stata una presa di coscienza da parte delle istituzioni e questo fa capire che le cose sono migliorate. Prima si parlava di goliardia, ora si è capito che si tratta di un fenomeno più serio. Siamo sulla strada giusta”

Ancelotti parla di alcuni giocatori della sua squadra –Milik fortunatamente sta bene. Ha giocato poco ma non per colpa mia, visto che è stato fuori un mese per un problema al retto addominale. Ha perso una parte di stagione importante. Già a luglio aveva problemi e non è riuscito a fare una preparazione adeguata. Adesso sta bene e potrà essere molto importante per noi. Younes invece ha avuto un periodo di flessione ma ora sta molto bene. Ha possibilità di giocare”.

Cosa incide di più, il gioco di squadra o la giocata dei singoli? “Il segreto è riuscire a mettere insieme le qualità individuali dei giocatori in un sistema efficace, bello e produttivo. Chi mette il proprio talento al servizio della squadra è un campione, chi non lo fa resta un giocatore normale“.

Cosa dirà alla squadra per la partita di domani? “La squadra è consapevole dell’importanza della gara. Sarà una partita ad alta intensità, ci saranno molti duelli. La partita di domani è questione di vita o di morte, ci dà la possibilità di portare a casa tre punti e di ritrovare la continuità in questo momento della stagione”.

L’obiettivo è sempre lo scudetto? “La voglia di lottare per il titolo c’è e ci sarà sempre, fino alla fine”.

Che ne pensa dell’idea di De Laurentiis dei 5 cambi come in Serie C? Non è così facile. Quello che non ha più senso è portare solo 18 giocatori in Champions League. E’ troppo penalizzante per un allenatore dover mandare sempre 3-4 giocatori in tribuna”.

Ha qualche sassolino da togliersi dalla scarpa? “Se lo avessi, vorrebbe dire che ho cominciato ieri a fare questo mestiere e non è così. Il clima è sereno. Dobbiamo fare meglio, ma prendiamo tutto quello che è arrivato da questo primo ciclo con leggerezza”.


Luigi Ottobre