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MADDALONI- Dura, perentoria e ultimativa. Al cospetto di disagi, disservizi e danni subiti dal territorio, a causa delle’emergenza rifiuti (per parziale o carente rimozione), e dopo le accuse mosse dai netturbini (in seguito alla proclamazione dello stato di agitazione) arriva la risposta ufficiale del sindaco Andrea De Filippo.

Andrea De Filippo

Sindaco esiste una responsabilità esclusiva del comune di Maddaloni sui problemi organizzativi, occupazionale e di gestione del servizio di igiene urbana?

Al di là delle farneticazioni, le inefficienze della ditta e dei suoi operatori sono sotto gli occhi di tutti e sono ampiamente, diffusamente, minuziosamente documentate. Non abbiamo tempo per certi giochetti: questa storia, sempre uguale a se stessa, si ripete da troppi anni. E’ finito il tempo dei ricatti. Abbiamo un solo compito: garantire la continuità finanziaria al servizio. Il resto non ci riguarda. Abbiamo un solo diritto e un solo dovere. Il dovere di pagare e il diritto ad avere una città pulita. Tutto il resto, ripeto, non deve interessare la parte pubblica che rappresento.

Quindi nemmeno convocare un tavolo di concertazione o confronto?

Ma quale tavolo di confronto? Noi siamo quelli che, ogni mese sborsano ben oltre 400 mila euro al mese, senza ritardi. Siamo portatori di un interesse e destinatari di un pubblico servizio. Non essendo inadempienti, in alcun modo, il nostro diritto non può essere leso così come un servizio pubblico non può essere interrotto. In aggiunta, mi si attribuiscono valutazioni e proposte fatte alla stampa, che non esistono. Ma di cosa stiamo parlando? Il dato inoppugnabile è che siamo parte lesa. E la misura è colma.

Tanto premesso, che farete?

Innanzitutto certe pressioni, di vecchio stampo, non faranno breccia. Mi rivolgerò al Prefetto per segnalare, ma anche documentare, quanto sta accadendo. Non ci faremo trascinare nell’eterna querelle tra ditta e dipendenti. I fatti sindacali non ci interessano.

In sostanza, ripeterete ancora al Prefetto quanto già detto nell’ultimo incontro in Prefettura?

Lo ripeteremo fino alla noia: noi siamo i committenti che pagano e pretendono un servizio.

E se i problemi non si risolvono?

Sarà chiaro: se dovesse permanere un disservizio di simili proporzioni e un clima di ricatto mi rivolgerà all’autorità giudiziaria affinchè si faccia chiarezza. In parallelo, invierò documentazione e farà segnalazione ai massimi organi istituzionali affinchè si accedano dei riflettori su quanto sta accadendo sul territorio.

E nel frattempo, cosa succede?

Continueremo a fare sanzioni alla ditta. Ogni disservizio, ogni ritardo, ordini danno è stato documentato e sarà contestato.

Insomma, evitare il danno e la beffa?

Esattamente, i cittadini e il Comune pagano. Non possono ricevere in cambio disagi e essere beffati da una perdurante protesta che scarica sugli utenti problemi aziendali. Questo lo diremo e lo documenteremo al Prefetto. Non abbiamo scheletri nell’armadio. Facciamo tutto quanto ci tocca per diritto e obbligo istituzionale. Andremo fino in fondo non indietreggeremo di un millimetro. Siamo parte lesa. E questa storia deve finire.

Redazione