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Gigi Bove è uno stakanovista. L’ultima conferenza stampa l’ha fatta tre settimane fa per presentarsi come candidato a sindaco attorniato da tre liste: Cambiamo Maddaloni, Maddaloni Bene Pubblico e Maddaloni Pulita. Tempo 21 giorni, e le liste sono salite a cinque con l’arrivo di  ben due nuove compagini: i Nazionalisti Italiani per Maddaloni di Nicola Tagliafierro e Prima Maddaloni di Giuseppe Furio. Facciamo due conti: valutando la pervicacia di Gigi e che al voto di giugno mancano 16 settimane e quindi 13 per la presentazione delle liste, Bove arriverà candidato a sindaco con almeno otto liste a sostegno. Una folla di simboli e candidati. Scherzi a parte. Ieri mattina, si è presentato all’uditorio agitando il suo cavallo di battaglia: «Trasparenza nella gestione del Puc; compartecipazione dei cittadini, desecretazione degli atti e pubblicazione degli stessi sul sito del comune; allontanamento delle mire di uffici tecnici privati che hanno trasformato la programmazione urbanistica collettiva in una lottizzazione privata». Ce ne è abbastanza per far esplodere una campagna elettorale che al momento vive ancora di posizionamenti. Così ha presentato il «Patto per Maddaloni» che sembra un arsenale strategico, fatto di temi scottanti, da rovesciare sui rivali alla poltrona di sindaco che si tengono ben lontani dalle sabbie mobili dei grandi problemi irrisolti cittadini. Ieri mattina, ha martellato di brutto: «Mi candido a sindaco non per lottizzare il potere ma perché amo Maddaloni e voglio fare qualcosa. Io pagherei per fare politica perché stare con la gente e sui problemi per me è vitale. Se i maddalonesi voteranno liberamente, noi vinceremo». Il riferimento alle truppe cammellate che inquinano tutte le competizioni elettorali locali è evidente. Bove di pone al centro della scena politica locale: «Mi appello agli elettori lontani dalla politica; a quelli di destra che si sentono mortificati e umiliati per quanto accaduto e a quelli di sinistra, senza punti di riferimento e allo sbando». E’ questa l’essenza di una coalizione tutta civica, laica, aperta e protesa a rompere con il passato recente e remoto. Si scrive «Patto per Maddaloni» ma si legge un «Maglio per Maddaloni» infatti, nei toni, Gigi Bove sembra sfidare a viso aperto gli avversari proprio a colpi di emergenze e problemi irrisolti. E siamo solo all’inizio di febbario: sarà una campagna elettorale durissima e di certo dai toni perentori. Chissà se alla prossima conferenza stampa lo stakanovista Gigi Bove non aggiungerà altre liste alla sua coalizione.
bocchetti