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MADDALONI- Sarebbe un “consiglino comunalino”. E ovviamente arriva la sedutina con uno striminzito ordine del giorno totalmente appiattito su scadenze amministrative ordinarie. E puntale arriva la lavata di “capa” per Capuozzo. Il presidente accusato di essere ostaggio politico del sindaco De Filippo. Che il civico consesso sia politicamente inconsistente è stato dimostrato con la figuraccia, al cospetto dei 104 comuni casertani, rimediata nell’ultima elezione provinciale: incapace di rappresentare o dare rappresentanza alla città ma soltanto testimoniare appartenenze di casacca buone per riempire le liste altrui. Panchinari della politica validi per completare la rosa o assistere in tribuna alla partita politica giocata da altri. E’ bastata la comunicazione, dell’ultimo minuto, della seduta dell’ 8 novembre per scatenare la rivolta. E Angelo Tenneriello ritorna a tuonare contro il presidente Capuozzo e l'”autismo politico” del sindaco.

Angelo Tenneriello

Consigliere Tenneriello, ci risiamo. Ogni convocazione una polemica. Ma vuole la “capa politica” del suo amico Capuozzo”?

Non voglio la testa politica di nessuno. Vorrei, ma non è un desiderio ma il rispetto delle regole democratiche, una gestione più dignitosa, alta, istituzionalmente autorevole del Consiglio Comunale. Ripeto oggi quello che ho detto in tempi non sospetti: il presidente del consiglio è poco autonomo rispetto ai voleri dell’amministrazione De Filippo, vittima designata del ducismo del sindaco.

Scusi ma De Filippo non era imperatore? Adesso, me lo retrocede a duce?

La verità documentata è che questo è un sindaco che scappa. Non ha il coraggio di fare delle scelte drastiche. Per cui sceglie di non scegliere e opta sempre per la strategia della fuga. Eppure se avesse un briciolo di coraggio potrebbe fare tantissime cose positive per la città e mietere consensi inaspettati. Invece, vivacchia con i solo atti amministrativi dovuti e nulla più. I soliti debiti che ci trascineremo per i prossimi anni; l’aggiornamento degli elenchi comunali dei giudici di Assise e della Corte di Appello. Si tratta di atti ordinari.

Ma c’è pure la cittadinanza onoraria per il regista Armand Mastroianni…

Si, c’è l’ennesimo atto della solita politica spettacolo. Non si discute dei problemi della città. Non ci si confronta sulle emergenze. Anzi, non ci si confronta proprio. La cittadinanza onoraria, a rigore., è pura essa un atto ordinario. Non si sta discutendo del futuro dei nostri figli, ma dell’ennesima cerimonia, con il solito cerimoniere, le solite persone che assumeranno le solite pose per la solita foto di rito. Uno spettacolo visto mille volte. E’ la politica spettacolo. Un tozzo di pane e un selfie non si nega a nessun. Intanto, Maddaloni sprofonda.

Sta parlando della politica del selfie?

Il sindaco che fa l’ordine del giorno del Consiglio Comunale è anche il sindaco degli annunci a raffica e delle inaugurazioni. Mi chiedo ma quando un selfie al cospetto dei cumuli di monnezza che hanno offeso Maddaloni oltraggiando la sua dignità Nessun amministratore, tutti affetti da autoscatti ossessivi compulsivi, si immortala accanto basoli divelti, strade scassate e disservizi. Solo manifestazioni e parate. Questa politica spettacolo nasconde dietro a scenari di cartone i problemi di una realtà difficile. C’è un’emergenza in corso e nessuno ne parla.

Ci sarà un’altra seduta in cui si parleranno dei problemi, o no?

Sembra, da informazioni attinte dal presidente Capuozzo al quale esprimo la mia fraterna solidarietà per gli atti stalking politico a cui è sottoposto, che ci sarà una prossima seduta in cui ci saranno all’ordine del giorno le interrogazioni e forse si parlerà delle emergenze che vive il territorio.

Allude alla crisi della raccolta dei rifiuti?



Stiamo parlando dell’imponderabile. Ci sarà un’altra seduta vedremo. Intanto, aspettiamo un Consiglio Comunale sulla monnezza che, come avete ben potuto notare, sembra un’emergenza dimenticata, taciuta, ignorata. Tutto bene madama la marchesa: sembra che sia una possibile o vicina una svolta a tarallucci e vino. Non si capisce cosa farà la Buttol. Quali servizi garantirà e con quali mezzi. E chi paga per i danni gravissimi arrecati alla città. Questo è un territorio abituato e a perdonare tutto: ha dimenticato la mala gestione passata; non vuole ricordare gli arresti; e preferisce dimenticare pure quello che è successo l’altro ieri. Sembra di vivere in una favola: “Alice nel paese (Maddaloni) delle meraviglie”. Viviamo di selfismo ossessivo compulsivo. Pratichiamo atti di autoerostismo fotografico. La politica è altro. E anche il Consiglio Comunale ha ben altre prerogative, nonostante lo stato confusionale, politico e amministrativo, in cui versa la presidenza retta dal mio amico Capuozzo.

E quindi cosa farà?

Farò, mi si passi il termine, come sempre bordello. Mi ribello. Non tacerò finchè non sarà ripristinata la piena agibilità delle nostre funzioni di consiglieri comunali.





E quindi cosa farà?

Farò, mi si passi il termine, bordello. Mi ribello. Non tacerò finchè non sarà ripristinata la piena agibilità delle nostre funzioni di consiglieri comunali.



Anche si appella al Prefetto?

Se fosse necessario, e utile, mi appellerei anche al Papa. Questa storia non può finire così.



Redazione