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MADDALONI- Dall’emergenza alle lungaggini burocratiche. All’ospedale di Maddaloni sono state riattivate tre delle quattro sale operatorie. Ma, a sorpresa, i lavori di ripristino funzionale e ammodernamento dell’impianto di microclimatizzazione del blocco operatorio (attesi dal 2012) non saranno consegnati e completati. Ne parliamo con l’on. Antonio Del Monaco che continua a monitorare la strana evoluzione della gestione dei cantieri.

Antonio Del Monaco

La riapertura della quarta sala operatoria non si ci sarà?

Almeno nell’immediato sembra proprio di no. Certo è stata garantito il ritorno alla normalità operativa sia per la chirurgia d’urgenza che di elezione, sbloccati in ricoveri nei reparti di ortopedia e chirurgia. In parallelo, doveva essere consegnato, entro il 25 ottobre, il cantiere per l’adeguamento dell’impianto di microclimatizzazione e la quarta sala operatoria. Invece, sembra che questo ultimo non sia stato completato.

Il cantiere è fermo?

Diciamo è rimasto incompleto…

Scusi, ma questo sembra un film già visto…

Purtroppo, si. Di cantieri avviati e mai completati ce ne è a bizzeffe. E questo è un fatto molto grave. Diciamo che fa il paio con il gemello cantiere perenne dell’Hospice a San Felice. Anche quest’ultimo intervento doveva essere inaugurato un anno fa (nel luglio 2018). Non ha aperto i battenti, come promesso, nemmeno il 31 maggio scorso dopo sette mesi aggiuntivi concessi per completare i lavori. E ora, tra l’Asl e le imprese affidatarie dei lavori, è in atto un contenzioso.

Anche l’impianto di microclimatizzazione attende una soluzione dal 2012…

Invece, che sembra che tutti i lavori non arrivano mail all’approdo finale. All’ultimo metro c’è sempre un intoppo e un contenzioso e l’elenco è lungo. E’ la logica degli intervento spezzatino: la consegna dell’impianto del blocco operatorio di Maddaloni, il cui adeguamento funzionale è atteso dall’estate 2012 è stato annunciato come imminente all’inizio del 2019 e addirittura in consegna lo scorso mese di ottobre.

A proposito di lavori spezzatino: cosa continua a bollire in pentola? Quali sono le opere incompiute?

L’elenco è lungo: la facciata esterna è stata rifatta a metà. Lasciati a metà e mai completati pure i lavori di ristrutturazione del Pronto Soccorso: il completamento del percorso pulito-sporco, l’adeguamento della sala d’attesa e degli accessi. Opere già finanziate per circa 300 mila euro.

E la camera calda?

Progettata, finanziata, annunciata e ancora non cantierizzata. E’ una situazione paradossale difficile da spiegare ai cittadini e inconcepibile nel panorama della sanità nazionale di cui siamo fanalino di coda anche con un anomalo autocompiacimento, visto che certe opere ordinaria sono progettate, finanziate e realizzare a singhiozzo.

Redazione