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MADDALONI- Offresi per adozione, gioiello archeologico dimenticato strappato all’abbandono ma che forse nessuno vuole. Al ridosso in un canalone ricolmo di rifiuti speciali (soprattutto eternit) e in una strada dove stazionano prostitute, la villa romana di località Boscorotto (risalente al primo secolo avanti Cristo e ampliata in età imperiale), aspetta di essere adottata per ordinaria manutenzione e visite guidate. Rete ferroviaria Italiana (Rfi) sulla struttura romana, dopo la visita dell’amministratore delegato Maurizio Gentilesca, su impulso della Soprintendenza e delle denunce dello «Spazza tour» degli attivisti del Movimento Cinque Stelle e di alcune associazioni di Acerra, ha avviato un’opera di ripulitura dalla erbacce, dai rifiuti e di risistemazione del sito. Il Soprintendente di Caserta Salvatore Buonomo ha emanato delle chiare direttive di «tutela, salvaguardia e pulizia della villa romana in località Boscorotto» per Rfi ente proprietario del sito. Tutto fattao. Ma manca il passaggio fondamentale: questo luogo dell’incuria, del degrado e mancanza di senso civico, ripulito attende dei custodi in grado di valorizzarlo, promuoverlo. In concreto, Rfi mette a disposizione il sito per associazioni culturali, scuole o Pro Loco in grado di valorizzare un pezzo di storia del territorio. Non è solo un problema di valorizzazione di un monumento dove le erbacce avevano invaso colonne, mura ancora in parte visibili e soprattutto la pavimentazione a mosaico. Esiste anche una emergenza di ordine pubblico. Il sito archeologico, per la sua posizione riservata all’interno di una stradina vicinale, è utilizzata come punto di approdo di prostitute che sotto le coperture in plexiglass o vetro sintetico trovano riparo e una sicura alcova dove ospitare i clienti. Da qui la mobilitazione. Adesso, tocca al territorio. Adesso l’area va restituita alla fruizione delle scolaresche e della città. Eppure la mobilitazione contro i rifiuti e per la pulizia è stata paradossalmente molto semplice. Adesso tocca anche al sindaco Andrea de Filippo trovare un ente, possibilmente di diretta emanazione comunale che possa assicurare la cura e la custodia.   

Redazione