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di Luigi Ottobre

Secondo la Procura non ci sarebbe nessuna coincidenza tra i furti subiti da Allan e Zielinski e l’ammutinamento della settimana scorsa

Battuta d’arresto per lo Sputtanapoli. E già, perché stando a quanto riferito dagli inquirenti dopo le prime indagini, i furti subiti da Allan e Zielinski apparterebbero a episodi di criminalità ordinaria. Nulla a che vedere dunque con l’ipotesi di ritorsione nei confronti dei giocatori del Napoli dopo il rifiuto di continuare il ritiro a Castel Volturno come imposto dalla società azzurra. La Procura continuerà ad indagare e a tenere d’occhio la situazione.

Tutto era iniziato in seguito allo sfogo della moglie del brasiliano che, dopo il furto subito nella sua abitazione, aveva collegato il tutto al rifiuto dei giocatori partenopei di sottostare alla scelta del club, deciso a non interrompere il ritiro. Probabilmente il nesso della consorte del centrocampista si è basato sulle narrazioni dei giorni seguenti che riportavano di un Allan tra i maggiori sostenitori della rivolta, con il sudamericano venuto quasi alle mani con Edo De Laurentiis, vice presidente del Napoli.

Una manna per i maggiori quotidiani nazionali che non hanno perso tempo nel fare “2+2” e nel descrivere una città in cui i criminali avevano deciso di farla pagare cara ai ribelli. “Paura Napoli” si leggeva su La Gazzetta dello Sport, mentre il Corriere titolava “Ritorsioni sul Napoli“, avanzando l’ipotesi che la situazione fosse figlia di quanto accaduto dopo la gara di Champions contro il Salisburgo. E per non mancare un bel servizio del Tg5 e articoli sulla paura delle mogli/fidanzate/compagne degli azzurri pronte a lasciare la città o a trasferirsi in albergo.

È di oggi inoltre, sempre su La Gazzetta, l’editoriale di Paolo Condò, secondo il quale – in sintesi – questi furti impediranno ai giocatori (soprattutto i top player) di scegliere un giorno Napoli come squadra in cui militare. Pur scrivendo “anche se la tempistica è sospetta, sarebbe sbagliato correre subito alle conclusioni: le lasciamo alla Procura”, il buon Condò sottolinea come “la sola ipotesi che a un periodo di risultati negativi possano corrispondere «attenzioni» criminose può avere effetti rovinosi. Di ladri ce ne sono dovunque e ai giocatori – la cui ricchezza è spesso ostentata – capita di patire un furto. Ma se si diffonde l’impressione che le vittorie siano una specie di salvacondotto, ritirabile in caso di sconfitte, la piazza calcistica è nei guai”.

Probabilmente l’articolo del collega è stato scritto prima che Sky Sport riportasse le ultime news relative agli sviluppi delle indagini della Procura. E fino ad ora, dando un’occhiata ai quotidiani che in questi giorni si sono esercitati con lo Sputtanapoli, si fa fatica a trovare un articolo in cui si parli dell’inesistenza – per ora, lasciamo indagare la Procura – del legame tra furti e ammutinamento. Chissà ora se avranno altro materiale per comporre articoli…

Luigi Ottobre