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MADDALONI- Andrea e Angelo, la strana coppia. Il sindaco De Filippo e il consigliere Tenneriello (Maddaloni Positiva) continuano ad incrociare le loro strade. E non è una questione di affinità elettiva o politica. Arriva l’ennesima mozione che è proposta amministrativa (condivisibile nei principi come quella sul compostaggio) che suona come una sfida all’inerzia della maggioranza. La storia si ripete: Tenneriello propone e il sindaco gioca di rimessa.

Il sindaco Andrea De Filippo e Angelo Tenneriello

Consigliere, vostro malgrado, siete i due che fanno più bordello, e che parlano di più in consiglio comunale. A De Filippo e Tenneriello piace fare i primi attori?

Fare opposizione a questa maggioranza che politicamente cammina, respira e pensa solo se De Filippo politicamente cammina, respira e pensa, giocoforza ci si ritrova sempre e solo al cospetto del sindaco quando si fanno proposte in Consiglio, quando si contesta il Consiglio, quando si presentano mozioni o si parla della città. Quindi è un finto dualismo. Da una parte ci sono le opposizioni dall’altra il sindaco che è tutto cioè il collante e la ragione di essere di una larga fetta del consiglio,della giunta e della maggioranza.

Però ognuno, secondo il proprio ruolo, occupa il centro della scena. Ma lei ce l’ha con il sindaco?

E’ vero l’esatto contrario. Io sono il più grande alleato del sindaco. Gli voglio bene. Il problema di De Filippo è la sua maggioranza soporifera, i troppi tifosi vestiti da “yesman”, la solita folla sul carro del vincitore (la prima che come sempre abbandona la nave nei momenti di difficoltà) che non permettono al sindaco di esprimere il meglio di sè, sia come politico che come primo cittadino. Credo che De Filippo possa dare di più…

In che senso?

Rinnovando la mia stima per Andrea De Filippo, credo che come sindaco non abbia fatto abbastanza. In alcuni settori davvero troppo poco. Può e deve fare molto di più. Per questo, la mia attività anche di critica lo tiene vivo, lo affranca e lo tiene al riparo dalla pigrizia congenita nella routine amministrativa e del consenso scontato. Il sono il suo personal trainer: lo alleno e lo faccio stare in forma. E un sindaco in forma può fare solo bene alla città. Credo poi che il sindaco debba avere più coraggio nel fare le scelte e attuare le decisioni.

E’ preoccupato per la salute politica-amministrativa del sindaco?

Veramente ad occupare il centro delle nostre preoccupazioni sono le condizioni in cui versa la città; l’emergenza che continua ma che è stata rimossa della raccolta dei rifiuti e le tante paralisi in materia di programmazione e rilancio dei servizi essenziali.

Ma adesso, come è accaduto con il compostaggio, vi ritroverete in una condizione di confronto dialogo…

Su problemi oggettivi gravi non può essere diversamente. Ad esempio, il commercio cittadino langue. ma il vero problema è che larga parte del territorio (centro storco in primis) è ormai un deserto non solo dal punto di vista commerciale. per questo, pensare condizioni o incentivi per le piccole attività e una fiscalità di vantaggio è un obbligo.

Lo slogan è meno tasse per gli esercenti?

No affatto. Questo è un qualunquismo di stampo legista che lasciamo a chi parla alla pancia della gente. La nostra è una proposta articolate e documentata. Parliamo di sgravi fiscali (su Tari e Tosap) per alcune attività che si insediano nel centro storico per quattro anni. Stiamo parlando di piccole attività artigianali, negozi rionali, servizi di continuità territoriale. La grande distribuzione o le goiellerie o i negozi di alto consumo non rientrano in questa categoria. L’obiettivo è ripopolare con attività caratteristiche, proprio delle botteghe, il centro storico spopolato.

Quindi una fiscalità di vantaggio limitata solo al centro storico?

Non solo. Abbiamo pensato ad incentivi anche per le aree meno svantaggiate. Ad esempio sgravi fiscali, pari al 20 per cento per le nuove attività, in tutte le altre aree che non ricadono nel centro storico.

Pensate che ci possa essere convergenza su questa proposta?

E’ una proposta che può essere elaborata in funzione di precise opzioni finanziarie e normative. Ma sui principi credo che non ci si possa non dirsi d’accordo. Le immagini del deserto urbano e della desolazione di certe strade del centro parlano da sole.

Redazione