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MADDALONI- Il racket e l’usura due piovre che stanno strangolando il territorio. Mala vera patologia si chiamano silenzio, paura e tantissima omertà. Dalla spirale perversa si può uscire. Repressione e assistenza: c’è una ribellione degli esercenti, ma anche delle associazioni di categoria  e di volontariato che va aiutata, assistita e incoraggiata. Contro l’aggressione del racket e la crescita impetuosa dell’usura, a Maddaloni, si inaugura l’«Associazione antiusura e antiracket», mutata dalla precedente esperienza dello «sportello comunale antiracket e antiusura». A sostenere il rilancio di struttura operativa, che lavorerà in sinergia con l forze dell’ordine,  la Camera di Commercio, è il commissario antiracket della regione Campania Franco Malvano. Più che una mobilitazione, fatta di principi, saranno garantiti servizi di segretariato sociale, un centro di ascolto e offrirà consulenza (finanziaria, legale, sociale) per le vittime della criminalità. Abbiamo scambiato qualche battuta con Peppe Riccio, allevatore e segretario cittadino dell’Uci agricoltura.

Peppe Riccio

E’ la riedizione dello sportello antiracket?

Non proprio anche se il commissario Malvano sosterrà l’iniziativa. E’ un progetto che si rivolge a chi ha il coraggio e la voglia di combattere le illegalità. A Maddaloni, vogliamo che sia più conveniente la rivolta che chinare la testa.

Oltre i principi, cosa accade?

Siamo ben oltre i principi. Si lavorerà ad innalzare il livello di collaborazione con le forze dell’ordine. In più, l’Associazione fornirà personale e tutti i supporti alle imprese del territorio.

Cosa è rimasto dell’ Osservatorio provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza?

Una grande esperienza e una grande lezione. E’ giusto ma è troppo facile  invocare ribellioni morali. Anche a Maddaloni, in passato chi si è ribellato, puntualmente è rimasto isolato. Va vinto l’isolamento ecco le ragioni della nascita dell’associazione.

Redazione