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MADDALONI- Ma quanto sono pazze queste cartelle? Altro regalo di Natale che arriva da lontano, ma molto lontano. Non dal Polo Nord con la slitta di Babbo Natale ma dalle passate consiliature di cui si è persa traccia, memoria e pure testimonianza dei protagonisti della meravigliosa stagione dell’esternalizzazione totale dei tributi, della Iap, delle raffiche di cartelle mandate con dati ballerini. Quella stagione è finita ma non del tutto. L’ultima infornata di Tasse e Tributi, con dati mai completamenti acquisiti con certezza, riguarda l’anno 2014. E il Comune, per evitare la prescrizione, ha spedito le «cartelle pazze alla rovescia»: utenti, considerati non in regola con i pagamenti della Tari, hanno l’obbligo di esibire le ricevute di pagamento, relative all’anno 2014, per essere depennati dalla lista nera degli evasori. Così, ad istruttore e accertamenti ancora privi di riscontro (come è avvenuto negli scorsi anni), il comune ha comunque inviato una valanga di ingiunzioni di pagamento per oltre quattro milioni di euro al fine di scongiurare la prescrizione. Di questi quasi la metà riguardano la tassa sui rifiuti (Ta.ri) la più evasa dai maddalonesi: pagata solo dal 53 per cento nel 2018 e dal 43 per cento nel 2019. Ancora una volta errori burocratici, il mancato aggiornamento degli archivi, i mancati riscontri incrociati hanno messo in moto un meccanismo infernale: chi non è in possesso o ha smarrito le ricevute di pagamento diventa evasore e dovrà farsi carico di sanzioni e interessi. Il paradosso è servito. La strada verso la ricostruzione e l’aggiornamento degli archivi comunali è tutta in salita. Ma c’è da meditare su quanto è accaduto nella gestione della cosa pubblica Maddaloni. Un ultimo avviso: conservate le ricevute dei vistri pagamenti. Non si sa mai. Ultimo avvertimento: alla maggioranza dei furbi che non pagano (ormai il 53 per cento degli utenti, anche un pensiero poetico per l’occasione: la pacchia è finita se per pacchia di intende l’arrivo dell’ennesima prescrizione.

Redazione