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di Luigi Ottobre

Che Carlo Ancelotti non fosse causa di tutti i problemi del Napoli era chiaro ed evidente. Non a tutti però: esisteva anche il partito di coloro per cui il cambio del tecnico sarebbe bastato per dare avvio alla riscossa. Era di facile intuizione pure che Gennaro Gattuso non potesse risolverli tutti e subito. Ma qualcosa di diverso, anche solo sul piano del carattere – cosa che contraddistingue da sempre il neo allenatore partenopeo – si sperava potesse essere intravisto.

L’esonero di Ancelotti ha eliminato ogni alibi ad una squadra scesa in campo avvolta dalla paura, evidente negli errori commessi a ripetizione nei primissimi minuti di gioco, costati subito lo svantaggio

Le parole di Gattuso nel post gara (“in questo momento mentalmente la squadra non sta bene“) non hanno fatto altro che confermare quanto si era notato osservando la gara contro il Parma. I vecchi difetti duri a morire sono ancora lì onnipresenti, due su tutti: la mancanza di equilibrio e l’incapacità di trasformare in gol le occasioni create. Il resto l’hanno fatti gli errori sparsi nell’arco dell’intera sfida con i ducali, con l’ennesimo gol subito dopo un calcio d’angolo a favore.

Deve lavorare Gattuso, e tanto. Ovviamente sulla testa dei giocatori (come da lui ammesso), privi di serenità ma, a questo punto, anche di personalità. Da mesi si attende una reazione che sono stati in grado di mettere in mostra solo nella famosa notte dell’ammutinamento, ma mai sul terreno di gioco, luogo in cui avrebbero dovuto dimostrare di non essere parte del problema. Con la mente non sgombra succede che a risentirne è il gioco, che il Napoli non ha più. Col Parma è stato più cuore che idee, ma il primo da tempo non è più sufficiente.

Una crisi senza fine di cui non si vede via d’uscita in una stagione caratterizzata dal continuo ridimensionamento degli obietti: dallo scudetto al quarto posto, dalla zona Champions alla zona Europa League, fino a metà classifica, con il rischio di non avere più gli stimoli necessari a ripartire. Sarà compito di Gattuso sferzare un ambiente sfiduciato. Gli si dovrà concedere il giusto tempo che avrà anche grazie alla sosta natalizia che scatterà dopo la gara a Sassuolo domenica 22. Con la speranza che l’anno nuovo porti al Napoli la voglia di tornare a giocare e a vincere.

Luigi Ottobre