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MADDALONI- Oltre la rassegnazione e la lamentala. C’è un nuovo presidio di legalità in via Fuedo. E’ la nuova sede dell’«Associazione nazionale antiusura e antiracket», uno strumento di legalità per non far sentire sole le tantissime vittime. Già da cinque anni, il Comune di Maddaloni (in collaborazione con Confesercenti, Coldiretti, Confindustria, Confapi, Cna, Confcommercio e Ascom) ha deciso di dotarsi di uno «sportello antiracket e antiusura». «Adesso si è entrati nella fase operativa –spiega Luigi Cuomo, responsabile e coordinatore nazionale dl servizio- perché la fase delle dichiarazioni di principio è abbondantemente scaduta». Si lavora per assistere le vittime del racket e dell’usura due piovre che stanno strangolando il territorio. Ma la vera patologia si chiama silenzio, paura e tantissima omertà. «Dalla spirale perversa –ha spiegato l’ex questore e attuale commissario ragionale Franco Malvano- si può uscire attraverso la repressione e assistenza: la ribellione degli esercenti, ma anche delle associazioni di categoria  e di volontariato va aiutata, assistita e incoraggiata». Schierate per il rilancio di struttura operativa sono le forze dell’ordine, la Camera di Commercio. Più che una mobilitazione, fatta di principi, saranno garantiti servizi di segretariato sociale, un centro di ascolto e offrirà consulenza (finanziaria, legale, sociale) per le vittime della criminalità. Il primo obiettivo è rompere l’isolamento: chiunque si rivolgerà all’associazione riceverà assistenza psicologica con personale specializzato; sostegno familiare; aiuto nella gestione delle denuncia e assistenza legale in tutte le fasi.

Redazione