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di Luigi Ottobre

Cagliari-Napoli (domani ore 18): Gennaro Gattuso in conferenza stampa: “Noi catenacciari? No, abbiamo giocato da squadra corta ed organizzata. Poi ognuno interpreta il calcio a modo proprio”

Dopo la vittoria in Coppa Italia contro l’Inter a San Siro nella semifinale d’andata, il Napoli torna a con la testa in campionato, dove le cose vanno meno bene rispetto alle sfide di coppa. La trasferta di Cagliari arriva dopo il k.o. interno contro il Lecce: non tutto è perduto: il sesto posto – ultimo utile per l’accesso all’Europa – è a meno 4 punti. Gattuso esordisce con il punto sugli infortunati: “Milik ha avuto una infiammazione al ginocchio e deve stare fermo. Contrattura per Lozano e Koulibaly non si sente al 100%. Allan non si è allenato come piace a me. Ha fatto delle grandi camminate e questo a me non sta bene. Insigne e Ghoulam? Se non ho detto nulla vuol dire che sono convocati”.

“Dobbiamo giocare di squadra, niente individualismi”

“C’è tanto lavoro, fatichiamo a spiegarci perché non ci esprimiamo con continuità. Dobbiamo interpretare le gare in un certo modo. Non bisogna dimenticare che dobbiamo giocare in un certo modo, non vanno bene interpretazioni individuali. Dobbiamo fare quaranta punti, non dobbiamo pensare all’Europa. Dobbiamo solo pensare a fare punti. Qua gli stimoli ne abbiamo tanti, siamo in una zona pericolosa e dobbiamo crescere mentalmente. Stiamo pagando dal punto di vista mentale.

Non snobbiamo niente, dobbiamo giocare da squadra sempre. A volte non sembriamo una squadra, andiamo in difficoltà al primo episodio avverso. In una partita ci sta un momento di sofferenza, su questo dobbiamo lavorare. Nel secondo tempo contro l’Inter, nei primi dieci minuti, abbiamo sbagliato tutto ma eravamo sempre lì. Catenaccio? No, abbiamo giocato da squadra corta ed organizzata, facendo il 46% di possesso palla. Poi ognuno interpreta il calcio a modo proprio”.

“Ci vuole compattezza, se ci allunghiamo ci fanno del male”

“Nel calcio ci sono due fasi: quella di possesso e quella di non possesso. Il mio errore più grande è stato quello di provare a giocare con una pressione ultra-offensiva. Quando ho capito che questa squadra non riusciva a gestire questa situazione, ho abbassato la squadra di dieci o quindici metri. Dobbiamo essere compatti senza allungarci. Questa squadra ha una grandissima qualità con la palla ma senza palla a volte sbagliamo. Andiamo in difficoltà non sulle seconde palle ma sulla prima, è un problema di tutta la squadra. Quando ci allunghiamo non siamo compatti. Se non giochiamo con veemenza è troppo facile per le altre. Dobbiamo essere umili in fase difensiva”.

“Il gioco del Cagliari può crearci problemi”

“La partita di domani può somigliare a quella di Genova contro la Sampdoria. Il campo è difficile, il Cagliari fa un gioco che può crearci fastidio. Riempiono l’aria con tanti giocatori, vengono a pressare. Deve essere una gara di testa. Napoli bipolare? Quando vado a letto sono tranquillo, dico «ho una squadra forte, andiamo a mille, non sbagliamo niente», poi non mi spiego cosa succede, resto anche io sorpreso. Non dormo più la notte, ma so che tutto dipende dalla nostra poca capacità di annusare il pericolo. Dobbiamo essere compatti, pensare di essere più forti degli avversari: li dobbiamo rispettare ma non dobbiamo pensare che appena ci superano ci possono fare gol. Dobbiamo fare come a San Siro: abbiamo sofferto, ma ci siamo aiutati, siamo rimasti compatti e non è successo niente.

Mi piacerebbe vedere un Napoli che fa una pressione ultra offensiva. Vorrei una squadra che ha gamba per coprire tutto il campo, una squadra che ha la forza di andare ad aggredire l’avversario. Magari a volte dobbiamo aspettare l’avversario ma mi piacerebbe giocare a campo aperto senza rischiare nulla. Voglio vedere questo Napoli, questa è la strada“.

“Elmas? Non sono sorpreso, ha grande tecnica”

“Non mi sorprende. Sa, perché ci parlo tutti i giorni, che deve migliorare ed imparare a stare nel campo. Regala troppe corse a vuoto ma mi ha sorpreso la sua tecnica, non la sua forza. Deve imparare a stare in campo, ma ha la testa del calciatore. Ascolta anche se è un po’ permaloso. Mertens? Ho detto che è tanta roba perché fa giocare palle difficili in modo facile. Ci ha fatto respirare quattro o cinque volte contro l’Inter, ci ha fatto salire. E’ un giocatore che vede la porta, furbo, che si sa muovere. Mi piace molto, abbiamo perso tanto senza di lui. Può fare tutto: può fare il centravanti, l’esterno. Ha grande furbizia e tecnica. Demme? È importante come Lobotka, mi piace molto anche se deve crescere fisicamente. Demme è un giocatore che fa tanti chilometri e ci dà equilibrio. È importantissimo ma mi aspetto tanto anche da Lobotka. Dobbiamo essere bravi noi a dargli minutaggio”.

“Futuro del Napoli con Insigne-Mertens-Callejon? Non lo so…”

“Ho giocatori forti in attacco, decido partita dopo partita. Sto dando pochissimo spazio a Llorente. E’ un grande professionista che si mette a disposizione, meriterebbe molto di più. Voi parlate solo di Lozano perché è costato 50 milioni. Le scelte le faccio in base a come voglio giocare ma devo mettere tutti nelle condizioni ideali per esprimersi al meglio. In Messico mi hanno dichiarato guerra. Ed io che devo fare? Non ci andrò più, mi dispiace per tutti“.

Luigi Ottobre