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MADDALONI- Aspettano e sperano. Intanto, hanno perso la pazienza. La tregua è durata dieci giorni. Dopo aver presentato i curricula e le domande di assunzione non arrivano risposte dal Consorzio Cft. E così anche le richieste di assunzione presso i cantieri dell’AV/AC Napoli-Bari si sono trasformate in lunghissime attese senza risposte. Da oltre una settimana, gli edili (quelli che hanno perso un anno in attesa inutile della riapertura dei cantieri all’Interporto) presidiano pacificamente il comune di Maddaloni. Facciamo il punto della situazione. Il quadro socio-economico è davvero molto preoccupante. Ora gli edili stanno peggio, molto ma veramente molto peggio dell’anno scorso: cantieri chiusi in assenza di garanzie finanziarie; quattro cantieri sequestrati (sul versante Marcianise); scadute le indennità di disoccupazione. E nessuna possibilità di assunzione, con scadenze certe, sui cantieri ferroviari. Non si può sfuggire ad oltranza: urgono risposte al territorio, lo stesso che ha offerto risorse, infrastrutture e capitali umani importanti per una logistica casertana in perenne fase di decollo. da tutti atteso e mai avvenuto. Lo stesso che sta offrendo una larga fetta di territorio per le infrastrutture ferroviarie. E’ il vuoto lasciato dalle aziende, dalla contrattazione sindacale e dalle istituzioni che innesca manifestazioni e tensioni. E il vuoto della contrattazione della programmazione non può essere riempito, in alcun modo, con i presidi delle forze dell’ordine.

Redazione