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Riunione straordinaria oggi pomeriggio al CONI voluta da Malagò; domani si riunisce la FIGC

Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha indetto oggi una riunione straordinaria con le Federazioni degli sport professionistici (calcio, pallacanestro, golf e ciclismo) e degli sport di squadra (baseball, softball, handball, pallanuoto, pallavolo, rugby, hochey ghiaccio, hockey prato, hockey a rotelle, football americano, cricket e palla tamburello). Saranno prese decisioni in merito all’emergenza Coronavirus che ha colpito l’Italia nelle ultime due settimane.

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RIUNIONE FIGC – Giornata surreale quella alla quale si è assistito ieri nel corso dei recuperi della 26ª giornata di Serie A, match annullati nelle settimane precedenti per il dilagarsi dell’epidemia. Prima il possibile sciopero dei giocatori in seguito agli annunci del presidente dell’AIC Damiano Tommasi e del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora che chiedevano lo stop del campionato. Dichiarazioni che hanno ritardato l’inizio di ParmaSpal di un’ora e un quarto. Poi la decisione di scendere in campo, con la Lega Calcio contraria allo stop. Per il presidente Dal Pino infatti, il provvedimento adottato relativo alle porte chiuse era in linea con le misure contenute nel decreto emanato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Infine la decisione di Gabriele Gravina, presidente della FIGC, di convocare un consiglio straordinario domani alle 14, “per affrontare l’emergenza Covid-19”.

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STOP ALLA SERIE A, LE 3 IPOTESI

Nel consiglio straordinario indetto dalla FIGC si potrebbe decidere per lo stop dei campionati. Tre attualmente sono le ipotesi sul tavolo nel caso in cui davvero il calcio dovesse fermarsi, almeno fino al 3 aprile. La più probabile è chiedere lo slittamento degli Europei, in programma dal 12 giugno al 12 luglio, anche se i giocatori dovranno essere a disposizione dei CT dal primo giugno. Questo consentirebbe il recupero dei match, con i campionati che terminerebbero a giugno. L’UEFA potrebbe anche valutare l’idea di far disputare gli Europei nel 2021.

La seconda ipotesi riguarda lo studio di un calendario alternativo nel caso in cui la UEFA non fosse d’accordo con lo slittamento di Euro2020. Una strada non da tutti condivisa, poiché porterebbe le squadre a scendere in campo ogni 2 giorni. Ci sono poi ancora le semifinali di Coppa Italia – e ovviamente la finale – da disputare. Si potrebbero recuperare a giugno, “rubando” qualche giorno ai CT delle Nazionali. A meno che non si scelga di giocare la Coppa ad agosto, prima dell’inizio della Serie A 20/21.

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Infine l’ipotesi meno probabile, ma da considerare: dichiarare finito il campionato. Come fare non è chiaro, poiché si tratta di una fattispecie non contemplata dallo statuto della FIGC. In questo caso la classifica verrebbe congelata e lo scudetto non sarebbe assegnato. Le squadre in lotta per la salvezza resterebbero in Serie A, mentre toccherebbe al Consiglio Federale stilare una classifica (non tutte le squadre hanno disputato lo stesso numero di partite) per designare le squadre partecipanti alle prossime coppe europee. Una situazione complicata, poiché significherebbe togliere – ad esempio – la chance alla Lazio di lottare per lo scudetto, o impedire al Benevento di salire in Serie A dopo l’ottima stagione finora disputata in Serie B. L’ultima volta che il campionato è stato sospeso è stato il 23 maggio 1915, giorno dell’entrata nella Prima Guerra Mondiale dell’Italia.

Luigi Ottobre