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(servizio a cura di Vincenzo Lombardi) – Poco meno di un mese al tradizionale rito del “Venerdì Santo”. Di ufficiale non c’è ancora nulla ma sono iniziati i primi colloqui informali tra il Comune e le autorità ecclesiastiche locali. Senza girarci troppo intorno il rito più sentito e radicato è, al momento, a forte rischio. Nei prossimi giorni potrebbero arrivare notizie più precise ma sembra proprio che il Sindaco Andrea De Filippo, dopo un primo incontro con il Rettore della Chiesa di San Francesco d’Assisi, don Edoardo Scognamiglio, non sia intenzionato a concedere i permessi per il regolare svolgimento della Processione del “Cristo Morto e dell’Addolorata”. Al momento tutti i provvedimenti di restrizione emanati dal Governo si fermano alla data del 3 Aprile, mentre il Venerdì Santo cade esattamente una settimana dopo, il 10 Aprile. Teoricamente dovremmo essere fuori dal tunnel, praticamente si va verso una scelta epocale: la Santa Pasqua sarà privata di una delle sue tradizioni più antiche ed attese.

foto per gentile concessione di Giuseppe Diodati

La “Processione” infatti, affonda le sue radici già dalla prima metà dell’Ottocento e non ha mai perso il suo impatto emotivo con il popolo. La “Passione” del Cristo Morto e dell’Addolorata che si svolge a Maddaloni è considerata, da alcune guide turistiche di livello nazionale, tra le cinque manifestazioni della Regione Campania più note e ricche di storia e spiritualità. La caratteristica di questo rito è legata alla prevalenza quasi assoluta di donne, vestite e velate di nero che in tutto il percorso perpetuano il dolore della Madre. Il Coronavirus, però, non conosce sentimenti e tradizioni. Anche quest’anno c’erano tutte le condizioni perché si registrassero numeri altisonanti: circa 165 le donne vestite a lutto con i piedi scalzi, immagine storica del corteo, oltre un centinaio di fedeli al seguito che andranno ad intonare i classici canti funebri, una quarantina di volontari a curare il servizio d’ordine, una media di quattromila persone che puntuali sarebbero stati presenti al rito liturgico-religioso con diversi compiti, ruoli. Dal 2009 a curare l’organizzazione, il regolamento, il restyling degli oggetti sacri è Gennaro Cassaro, infaticabile uomo di fiducia designato da don Edoardo e responsabile di uno degli appuntamenti più attesi in città. Lo abbiamo incontrato sulla scorta delle voci sempre più fondate di un annullamento della Processione. “Dopo quattro mesi di intenso lavoro e con tanti ostacoli che si incontrano lungo il percorso, ti senti crollare il mondo addosso. Anche negli ultimi giorni abbiamo lavorato senza soluzione di continuità perché speravamo di poter vivere un momento di profondo raccoglimento con tutta la città.  La Processione si basa su un grande ed intransigente rispetto delle regole e stavolta – spiega Cassaro – c’è una regola più grande di noi da rispettare. Siamo tutti amareggiati ma, al momento, non possiamo promettere nulla alle migliaia di persone che attendono questo evento”.    

foto per gentile concessione di Giuseppe Diodati
  • Perché il Venerdì Santo a Maddaloni è così sentito?

Diciamo che la Campania è una delle Regioni dove la tradizione è maggiormente sentita. A Maddaloni, in particolare, si può notare una sorta di eredità multigenerazionale. Nel corteo è facile notare la nonna con figli e nipoti. In pratica un’intera famiglia che prosegue nel tempo il suo attaccamento al rito del Venerdì Santo”.

  • Avete già qualche notizia ufficiale?

Ci sono colloqui intensi e serrati insieme con don Edoardo e il Sindaco De Filippo, anche lui dispiaciuto a livello umano. Un Sindaco, però, a volte deve mettere da parte il cuore e ragionare per il bene della comunità. Credo che la data del 10 Aprile non sia utile per autorizzare un evento con un grande ed incontrollabile assembramento di persone come la Processione”.

  • Cosa potrebbe accadere nelle prossime ore?

Non posso immaginare quali saranno le disposizioni delle Autorità. Noi tutti – conclude Gennaro Cassaro – abbiamo un compito: essere chiari con tutti i fedeli e i volontari che da gennaio stanno mettendo tempo, cuore e passione per la riuscita dell’evento”.

Vincenzo Lombardi